La Corte Suprema deli Stati Uniti ha respinto il ricorso che aveva presentato Psystar in seguito all’ultima decisione della Corte di Appello, completamente a favore di Apple. La vicenda, lo ricordiamo, ha visto per qualche anno contrapposte la casa di Cupertino a una minuscola azienda della Florida che nel 2008 aveva intrapreso la commercializzazione non autorizzata di cloni Mac.
A settembre dello scorso anno il tribunale aveva definitivamente stabilito che i cloni di Psystar violavano il diritto di autore di Apple vietandone la vendita. Psystar, nello specifico, era stata ritenuta colpevole di violazione del copyright che Cupertino detiene su OS X, confermando la correttezza delle precedenti decisioni della Corte Distrettuale.
Apple aveva già ottenuto un’ingiunzione permanente nei confronti di Psystar nel dicembre del 2009, ma il “clonatore” si era appellato alla Corte d’Appello del Ninth Circuit un mese dopo la decisione.
Psystar si era comportata in modo decisamente provocatorio nel corso delle varie udienze, con argomenti poco convincenti ed estendendo di là dalle proprie possibilità gli sforzi economici necessari per portare avanti un simile dibattimento che un’azienda di così piccole dimensioni è in grado di sostenere al punto che qualcuno era arrivato a ipotizzare l’esistenza di un Grande Vecchio che manovrava dietro le quinte ordendo un complotto per fermare Apple.
Già nel giudizio preliminare del 2009 la piccola società della Florida era stata riconosciuta colpevole d’infrangimento del copyright e per aver installato Mac OS X su computer non autorizzati. Tra le tante grane nelle quali la società si è trovata coinvolta anche un assurdo programma di commercializzazione per rivenditori e la messa in vendita di un hack software per installare Snow Leopard rivelatosi nient’altro che la scopiazzatura di software preesistente.
La Corte di Appello, a settembre dello scorso anno, si era pronunciata completamente a favore di Apple. La pietra tombale sulla vicenda Psystar l’ha messa ora la Corte Suprema.