Il frenetico mondo della archiviazione digitale, con cui tutti prima o poi dobbiamo fare i conti, cerca di trovare una sua nuova e definitiva sistemazione, in particolare nell’affinità con i nuovi dispositivi digitali quali smartphone e Tablet con il MyCloud Pro che recensiamo su questa pagina.
L’indipendenza da un cavo e da un computer diventa sempre di più una necessità stretta, nonostante la soluzione di una archiviazione cloud rimanga, per diversi motivi, ancora non pronta ad un utilizzo intenso e fruttuoso in termini economici.
Tra le varie soluzioni di Cloud casalingo, fatto in casa, proviamo oggi quella di Western Digital: la nuova incarnazione del la soluzione MyCloud dedicata al mondo dei professionisti si presenta in modo molto interessante e, come sempre ad un prezzo concorrenziale: vediamola nel dettaglio.
MyCloud Pro, sempre connesso
Fuori dalla scatola il MyCloud Pro che abbiamo testato (il modello a due dischi, ma ne esiste anche uno a quattro dischi) si presenta come un cubo di colore nero, frontalmente caratterizzato dai due bay per i dischi e con dietro la grossa ventola di raffreddamento e i connettori dati e alimentazione.
Trova posto all’interno anche il cavo di alimentazione e un cavo Ethernet schermato per la connessione. I dischi, già all’interno, sono di tipo RED, quindi adatti ad un funzionamento 24/7 senza intoppi, ideali per un utilizzo professionale di archiviazione.
La prima sorpresa arriva dalla parte posteriore: due connettori per l’Ethernet e due inserti per l’alimentazione significano ridondanza, primo aspetto del suffisso “Pro” dato al device da Western Digital, che lo differenzia dal modello MyCloud che abbiamo testato qualche tempo fa.
La doppia alimentazione, così come la doppia presa Ethernet, permette di gestire un guasto in tutta autonomia, peccato però che la doppia connessione di rete non permetta di utilizzare il NAS su due reti diverse contemporaneamente (nel pannello di rete non c’è traccia di questa possibilità, anche se la presenza di Internet può essere usata anche in questo senso).
Oltre a questo restano due prese USB, una frontale e una sul retro, per il collegamento veloce di una chiavetta (in modo da eseguire una copia dei dati al suo interno) o per un secondo disco locale, dove effettuare una copia di servizio.
All’accensione il MyCloud Pro dimostra la sua forza attivando tutte le ventole e dimostrando di saperci fare con i decibel, ma è tutta finzione e dopo una manciata di minuti tutto diventa normale: per un disco progettato per restare acceso praticamente sempre, è un momento che fa più sorridere che preoccupare.Per il resto durante il normale funzionamento i dischi grattano un po’ nelle fasi di copia intensa, e il rumore della ventola è assolutamente accettabile per l’utilizzo da ufficio, mentre se lo prendete per il salotto forse è meglio metterlo distante dalla TV.
La configurazione dei dischi può essere gestita in quattro modi: JBOD (semplici volumi separati), Spanning (la fusione dei dischi in un unico volume), RAID 0 (come lo Spanning ma, utilizzando la modalità striping consente una gestione più veloce) e RAID 1 (un disco di scrittura e uno mirror, per la ridondanza).
Un MyCloud per tutti (e per tutto)
La parte migliore del MyCloud Pro è senza dubbio la parte software: pensato per essere un dispositivo per tutti, la configurazione e mantenimento del disco sono davvero un gioco da ragazzi. Durante il primo collegamento si definiscono i parametri di base, come il primo utente e le funzioni di rete, poi per il resto tutto è gestito tramite browser, compatibile con Bonjour.
Alcuni servizi sono integrati, la condivisione tramite AFP, WebDAV, SMB, iTunes Server e TimeMachine per il backup di rete, anche su cartelle distinte, per il resto c’è la possibilità di utilizzare App esterne. Per queste c’è un piccolo App Store che vede la presenza di alcuni nomi noti come Plex, Dropbox, aMule, Transmission, Joomla e WordPress più altri più dedicati ma che possono diventare davvero un ambiente molto utile per chi sviluppa.
Anche la parte mobile, servita dall’App MyCloud (universale) è molto dettagliata. Tramite l’App non è possibile gestire interamente il device come da browser, ma restano comunque molti punti importanti, primo tra tutti la possibilità di gestire tutti i contenuti in streaming come si trattasse di un vero e proprio server cloud (quindi anche da rete mobile o ADSL esterna) così come interfacciarsi con alcuni servizi cloud puri (come Dropbox o Google Drive per lo scambio attivo di documenti tra il device e il servizio, tutto gestito da smartphone).
Un cloud in casa
Alla prova dei fatti il MyCloud è una buona soluzione per chi ha la necessità di spazio in ufficio e deve condividere i documenti tra più Mac o PC, ma ne ha bisogno anche quando è fuori ufficio, tramite smartphone e tablet. La presenza di App amplia la fascia di utilizzo ma l’impressione è che il focus stia più sulla condivisione di documenti e sulla gestione dei dischi, anche in RAID.
Tutto è pensato per essere semplice, immediato, pronto all’uso e duraturo (anche grazie al RAID e al sistema di ridondanza).
Se non avete mai avuto un NAS e state pensando di prenderne uno, forse questo fa al caso vostro.
Il modello da noi testato ha un costo di 1.049,99 Euro, con due dischi da 8TB, ma ne esistono in varie configurazioni (è anche disponibile una configurazione senza dischi). Nel momento in cui scriviamo è disponibile sia sullo store Western Digital che presso diversi rivenditori autorizzati, ma i nostri lettori lo possono trovare anche su Amazon.it
[usrlist Design:4 Facilità-d’uso:4.5 Prestazioni:4.5 Qualità/Prezzo:4]
Pro:
• Semplice da usare
• Due alimentazioni e due Ethernet garantiscono ridondanza
Contro:
• Il numero dei servizi e opzioni è limitato
Prezzo: 699,99 Euro