Chi è cresciuto negli anni ottanta e novanta non può non provare un certo tipo di romanticismo per ogni prodotto Made in Sony, marchio che è stato per un ventennio sinonimo puro di tecnologia all’avanguardia, design, musica e video: nella seconda decade del nuovo millennio Sony è ancora una delle più grandi realtà del mondo della tecnologia, con posizioni dominanti nel settore dei videogiochi, del cinema e della musica, nel mentre che cerca di trovare il proprio ruolo anche nel fiorente settore degli smartwatch e dei dispositivi indossabili in generale.
Dopo un inizio in sordina con un sistema proprietario, Sony ci riprova con la terza versione di Smartwatch, adottando per la prima volta Android Wear come sistema operativo: la redazione di Macity ha sempre visto di buon occhio Sony Smartwatch 3, però è solo adesso che abbiamo deciso di metterci le mani, grazie al recente rilascio dell’App Android Wear per iOS, di cui abbiamo parlato qualche tempo fa.
Un nuovo mondo
L’arrivo dell’app Android Wear su iOS è una piccola rivoluzione: di per sé l’app apre ad un mondo di alternative a cui, sino a pochi giorni fa, ogni utente iPhone era negato. LG Watch Urbane e Moto 360 sono stati i primi due modelli di cui si è parlato durante il rilascio dell’App, ma per noi è stata una grande sorpresa scoprire che anche il modello Sony Smartwatch 3 risulta, di suo, già compatibile con l’app. A dire il vero non siamo sicuri che la compatibilità sia naturale out-of-the-box, dato che prima l’avevamo utilizzato una settimana con un Sony Xperia3 eseguendo alcuni aggiornamenti, ma è anche vero che, una volta scaricata l’App su iPhone e ripristinato l’orologio questo è apparso subito e l’abbinamento è andato benissimo senza intoppi.
Poter utilizzare questo piccolo dispositivo con iPhone è un gran vantaggio, perché consente di portare al polso uno smartwatch potente, versatile e bello ad un prezzo davvero conveniente.
Fuori dalla scatola Sony SmartWatch 3 si presenta in una veste sobria ed elegante: la capsula contenente l’orologio vero e proprio è inserita nella cinghia, nel nostro caso in gomma nera ma esiste anche in altri colori e materiali, ed è facile estrarla sia per cambiare modello di cinghia che per posizionare meglio il cavo di ricarica.
A dispetto di altri modelli concorrenti, il Sony ha una presa di ricarica di tipo MicroUSB standard, per cui possiamo utilizzare sia il cavo contenuto nella confezione che uno dei tanti cavi MicroUSB (divenuti oramai universali per la ricarica di diversi dispositivi): la durata della batteria varia moltissimo a seconda dell’utilizzo, ma nei nostri test ha sempre passato il primo giorno, non arrivando mai alla fine del secondo. Altro fattore interessante è che l’orologio non solo è resistente a schizzi e acqua (certificazione IP68), ma è anche subacqueo, quindi supporta un piccolo bagno al mare o in piscina.
La dimensione dello schermo è ampia e la visibilità ottima: una delle caratteristiche singolari di questo modello è che utilizza la tecnologia Transreflective quando lo schermo non è attivo, lasciando quindi visibili alcune informazioni senza la retroilluminazione, risparmiando così batteria. Ovviamente possiamo impostare che lo schermo si illumini da solo quando giriamo il polso, ma abbiamo visto che spesso la luminosità Transreflective è sufficiente per guardare l’ora. Il display si oscura da solo dopo un periodo di tempo, tuttavia possiamo aiutarlo ponendo il palmo sopra il display. La cinghia in dotazione (noi abbiamo utilizzato quella nera in gomma) ha una buona presa e non irrita la pelle, così come il gancio che ci è sembrato buono, seppure il gioco dell’attacco a volte ci ha preoccupato.
Android Wear
Inutile sottolineare che gran parte dei benefici di questo orologio passa dall’app AndroidWear, che nonostante sia stata rilasciata da poco offre già un buon feeling con iOS. L’app permette di visualizzare le chiamate in arrivo e di rispondere o rifiutare la chiamata, ma per la conversazione è necessario utilizzare il telefono, così come gli SMS, per i quali il display mostra il contenuto ma non permette di rispondere. Il microfono di cui è dotato l’orologio permette di operare con Google Now, l’assistente personale di Google (concorrente di SIRI) che esegue alcune azioni: per azionarlo possiamo aprire l’elenco delle App con uno slide a sinistra oppure tramite il pulsante laterale, o anche semplicemente chiamandolo con “OK Google”.
Rispetto a SIRI le potenzialità di Google Now sono limitate, questo probabilmente perché alcune funzioni sono gestite solamente da prodotti Apple: è possibile attivare una sveglia oppure richiamare il calendario (in sola lettura), attingere alle info sul web ma non effettuare chiamate. Per il momento quindi non un controllo totale sul telefono ma una rosa di funzioni comode e pratiche: tali limitazioni sono minori se utilizzate l’orologio con un terminale Android, e non solo perché Google è proprietario del sistema, ma perché la filosofia di Android è molto più aperta di quella di Apple, nel bene e nel male. Non mancano le possibilità di modificare i quadranti: ce ne sono diversi, alcuni anche personalizzabili direttamente dall’orologio. Al momento non sembra possibile poterne inserire di propri, ma questa è una funzione che con il tempo potrebbe apparire all’interno dell’app (mentre è già presente su Android).
La più grande mancanza, probabilmente per il momento, che si sente nell’utilizzare un dispositivo Android Wear con iPhone è l’assenza di app di terze parti: su Google Play la possibilità di installare app è molto alta, con alcune anche a pagamento, mentre su iOS per il momento ci si accontenta delle App preinstallate dell’orologio, che ad ogni modo permettono di gestire le operazioni temporali (calendario, cronometro, sveglie, torcia e traduttore, mentre Google Fit, pur presente, stranamente non ha funzionato) e controllare alcune operazioni del telefono come la riproduzione musicale, gli avvisi di chiamate e SMS e sostanzialmente anche tutti gli avvisi di App di terze parti (senza poter interagire). Alcune App, come Outlook per iOS, mostrano il contenuto di tutta la mail, mentre altre solo l’avviso senza l’approfondimento. Siamo sicuri che con il tempo la situazione migliorerà, ma molto dipende anche dagli accordi di Google con Apple.
Pro:
Un buon prodotto
Design versatile e moderno
Contro:
Non ha il cardiofrequenzimetro
L’app manca ancora di qualche cosa
Conclusioni
In un mercato nel quale Motorola, LG, Samsung e Apple hanno prodotti importanti soprattutto dal punto di vista economico, Sony Smartwatch 3 si presenta come un buon prodotto sia dal punto di vista hardware che da quello software: alcune mancanze come il cardiofrequenzimetro potrebbero risultare determinanti ma solo a chi fa molto sport, per gli altri è un vezzo a cui si rinuncia senza troppo rammarico. Considerato il prezzo (in offertissima su Amazon) e le potenzialità del prodotto, unitamente al design che, come tutti i prodotti Sony, unisce piacevolmente minimalismo ed eleganza, si tratta di una soluzione ottimale sia per chi vuole provare un buon prodotto con un budget contenuto sia anche per chi è curioso nel provare un buon smartwatch, da portare ovunque, senza che l’utilizzo risulti troppo invasivo o complesso. I lettori possono trovare questo modello, e molti altri, anche nel nostro nuovo libro dedicato agli smartwatch, disponibile su iBooks Store e Amazon Kindle Store a 4,99 euro.
Prezzo e disponibilità
Il prezzo ufficiale di Sony Smartwatch 3 è di 229,99 euro (nella versione con cinturino in gomma nera), ma su Amazon è possibile trovarlo ad un prezzo (molto) scontato in colore nero a 159 euro circa, modello Giallo, e anche con cinturino metallico scontato a 230 euro invece di 279 euro.
[Per chi volesse approfondire l’argomento Smartwatch con uno sguardo a tutta la produzione corrente raccomandiamo SmartWatch 2.0, l’eBook Kindke e iBooks scritto da Matteo Discardi, autore di questa recensione]