Anche dopo le precisazioni sul funzionamento e l’annuncio di Apple relativo al posticpo dell’implementazione del sistema Child Sexual Abuse Material (CSAM), alcuni utenti non troppo contenti del tentativo di verificare tali contenuti su iCloud e iPhone, hanno manifestato davanti ad alcuni Apple Store negli USA. La richiesta è semplice: non implementare, né ora, né mai, il sistema CSAM.
Il rapporto arriva da Fight For The Future, che mostra foto di persone fuori dagli Apple Store che protestano contro il sistema CSAM. Le persone presenti durante il sit in, reggono in mano poster con messaggi che chiedono “Nessun spyware sui nostri telefoni, mai”. Le proteste si stanno svolgendo proprio a poche ore dalla presentazione Apple dei nuovi iPhone 13.
Per chi non sapesse cosa sia il CSAM, è un sistema che Apple prevede di adottare negli USA e che scansionerà le foto caricate dagli utenti su iCloud, consentendo di individuare materiale pedopornografico (CSAM, acronimo di Child Sexual Abuse Material), con l’obiettivo di riferire eventuali violazioni al National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC), organizzazione non a scopo di lucro che si occupa – tra le altre cose – della tutela di minori scomparsi.
Secondo il gruppo, le proteste sono state organizzate in più città, tra cui Boston, New York, Washington DC, Atlanta, Chicago, San Francisco, Portland, Minneapolis, Aventura e Houston. Le persone che hanno preso parte alla protesta sostengono che se Apple andrà avanti con i suoi piani per implementare CSAM in iOS, la società avrà “conseguenze enormi”.
Le nuove funzionalità di sicurezza erano in programma per l’arrivo su iOS 15, oltre che su iPadOS 15 e macOS Monterey, ma Apple ne ha posticipato l’implementazione, proprio per via delle polemiche che le funzionalità hanno suscitato tra gli utenti. Al momento non si sa quando la società prevede di portare questo sistema su iOS e iCloud.