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Pronti per la prova on the road di iPhone 6s Plus?

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Un sacchetto di dimensioni minime, una confezione di cartone con una creatura colorata che si muove all’interno di un quadrante di iPhone 6s Plus a grandezza naturale. È la confezione minimal, fisicamente identica a quella dell’anno scorso ma sostanzialmente diversa, del nuovo “grande” di casa Apple. Il “melafonino XL”, cioè l’iPhone 6s Plus più “capace” in termini di schermo che abbiamo preso per il test on the road è il modello di punta: 128 GB di memoria, scocca color scuro (quello che Apple chiama “space gray” e che non possiamo definire ancora un color nero).

Lo stiamo preparando per portarlo con noi negli Stati Uniti tra poche ore. Un test on the road per vedere come va subito sul campo, mettendo alla prova nei prossimi giorni le componenti fondamentali: il nuovo 3D Touch, la videocamera iSight (posteriore, 12 megapixel) e la nuova FaceTime anteriore (5 megapixel), le nuove Live Photos (fotografie con 1,5 secondi di video prima e dopo l’immagine) e le funzionalità dell’apparecchio che nasce con iOS 9 come sistema operativo di riferimento.

prova on the roard iphone 6s Plus 1
Fin dal primissimo approccio, il 3D Touch visto dal vivo è impressionante e aggiunge una nuova dimensione all’interazione con questo telefono. La versione a schermo gigante era, per la generazione precedente, anche quella con la batteria più generosa. Non abbiamo un iPhone 6s da provare né contro questo né contro il suo predecessore (iPhone 6), ma chi scrive da un anno utilizza un iPhone 6 Plus e ha ben presente la generosa durata della batteria sia nel periodo in cui era a Bluetooth spento che, dopo l’arrivo di Apple Watch, con la presenza anche dell’orologio di Apple da gestire.

Ci sono già un po’ di app compatibili con 3D Touch e Life Photos inoltre numerosi sviluppatori hanno già spiegato che stanno per essere aggiornate, tra queste: Instagram (3D Touch) che è già disponibile, Pinterest (3D Touch), Sky Guide (3D Touch), Dropbox (3D Touch), Facebook (3D Touch, Live Photos), Getty Images (Live Photos), PixelToys (3D Touch), ZORG (3D Touch), WeChat (3D Touch), Weibo (3D Touch, Live Photos). Molte di queste le vedremo. Come avete capito, ci sono molte, moltissime cose da provare.

La partenza non è però delle più morbide: il processo di sincronizzazione fatto sul MacBook Air 11 del 2011 con un disco esterno che contiene la copia della libreria di iTunes dedicata apposta alle sincronizzazioni e backup locali, si è insabbiato a metà. Recuperato, ha portato con sé apparentemente tutti i dati ma non le app, che adesso il telefono riscarica lentamente dalla rete Wi-Fi (quando sono ancora a disposizione sull’App Store). Una procedura che avrebbe dovuto essere molto veloce si è trasformata in una lunga maratona che andrà avanti tutta la notte e un pezzetto di domani.

In compenso, le app che via via vengono aggiornate sono perfette, con tutti i dati al loro posto, anche il prezioso Authenticator di Google, che contiene i codici del doppio fattore di autenticazione per accedere non solo alle identità Google ma anche a quelle di Facebook, Evernote, Twitter e Dropbox. Il passaggio dell’Apple Watch invece è stato rapido e indolore: prima si fa infatti la rimozione del collegamento al vecchio telefono, poi si fa backup di quest’ultimo, poi si installa il nuovo telefono e a questo punto si riappaia l’Apple Watch con il nuovo apparecchio.

In tutto venti minuti circa di lavoro sull’orologio, ma la procedura è andata sempre liscia, nonostante gli intoppi di cui sopra. Il problema con le app infatti è sicuramente causato dalla fretta del vostro recensore (che non ha importato tutti gli acquisti fatti sul telefono prima di fare l’ultimo backup) ma sembra che in ogni caso la situazione si stia sanando da sola, con molta pazienza. Il pensiero è che sarebbe meglio che Apple trovasse un altro modo, più semplice, per gestire la migrazione.

prova on the road di iPhone 6s Plus
Infatti, chi scrive utilizza l’account di Apple con il doppio fattore di autenticazione (password e numero mandato da Apple) e sta diventando sempre più chiaro che Apple ha preso molto sul serio il rischio che i suoi apparecchi vengano “aggrediti” da malintenzionati in rete. Le procedure con El Capitan 10.11 e con iCloud sono più laboriose, viene richiesto abbastanza spesso di mettere doppie password di qua e di là, ma nel complesso si viaggia veloci e soprattutto più sicuri. Ci sono però molte notifiche e altre ce ne saranno nelle singole app. Di sicuro, migrare da un telefono all’altro non è banale, se si vuole clonare completamente il nuovo apparecchio sul vecchio.

Comunque, non temete: ce la faremo sicuramente per la partenza ad avere il telefono in ordine, con tutte le app necessarie, e oltre al computer ci porteremo anche l’iPad per avere un secondo apparecchio “trusted” (fidato) in grado di autenticarci casomai ci dovesse essere bisogno di entrare in qualche app particolarmente riottosa.

Un’ultima nota: la nuova cover di silicone rossa è leggermente più capiente di quelle della generazione precedente e va un po’ larga (anzi sarebbe meglio dire “alta” sui bordi) al vecchio iPhone 6 Plus. Mentre la vecchia cover del 6 Plus, pelle marrone scuro, per il nuovo telefono è leggermente stretta, come una camicia di quando eravamo un po’ più magri. La differenza tra i due apparecchi è uno spessore di 0,2 millimetri: il nuovo è più spesso del vecchio per accomodare il display 3D Touch. Uno spessore contenuto, tuttavia, che permette di usare le nuove cover sui vecchi telefoni, e al tempo stesso non rende impossibile usare le vecchie cover sui nuovi telefoni, anche se ci stanno un po’ tirate.

Anche questo, comunque, lo vedremo nei prossimi giorni.

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