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Con Project Catalyst convertire le app da iPad a Mac è più facile che mai

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Project Catalyst annunciato alla WWDC 2019 è il nome scelto da Apple per la tecnologia che consente agli sviluppatori di convertire con facilità le app per iPad sul Mac, in precedenza indicata da Cupertino con il nome in codice Marzipan.

Tra le peculiarità degli strumenti a disposizione degli sviluppatori la possibilità di portare app con una modalità da renderle indistinguibili da app per Mac, ma anche meccanismi che consentiranno allo stesso tempo di ottimizzare ulteriormente le app per iPad.

Dal punto di vista degli utenti, le applicazioni convertite usando Catalyst richiederanno Mac con macOS Catalina o versioni successive. Lo scorso anno aveva già cominciato a lavorare a un progetto per il porting delle app da iPad a Mac, proponendo alcune app di serie con macOS Mojave – News, Borsa, Casa e Memo Vocali – tutte frutto di quello che in precedenza era indicato internamente come Project Marzipan.
Apple mira ad app uniche per iPhone, iPad e Mac entro il 2021Apple ha lavorato sul progetto in questione dimostrando la possibilità di semplificare il porting delle app da iOS a Mac, ma offrendo ora qualcosa di diverso dal solo porting, evidenziando la possibilità di creare app che si presentano alla stregua di vere app per Mac e non sembrano un porting forzato e raffazzonato.

Craig Federighi, Senior Vice President Software Engineering di Apple, in occasione dell’ultima Worldwide Developer Conference ha descritto le nuove possibilità «Un gioco da ragazzi» dal punto di vista degli sviluppatori, spiegando che Apple è molto fiduciosa in Catalyst al punto da avere deciso di sviluppare applicazioni-chiave per macOS Catalina come Find My e l’app Podcast direttamente con questa tecnologia.

Catalyst, spiega Apple, non è inteso come un meccanismo per convertire semplicemente le app alla stregua di quelle app che un tempo si chiamavano “accessori di Scrivana” (suppergiù quello che sono oggi i widget), ma un sistema per ottenere vere e proprie app per Mac, che in altre parole tengono conto di tecnologie intrinseche del Mac e di macOS.

iOS e macOS condividono da sempre molto codice in comune, ma dal punto di vista degli sviluppatori finora l’approccio cambiava con differenze sostanziali in termini di framework da usare, elementi che rendevano piuttosto arduo convertire applicazioni complesse per l’uno e l’altro sistema.

Con Project Catalyst il porting delle app da iPad a Mac è più facile che mai
Project Catalyst semplifica il porting delle app da iOS a macOS

Gli sviluppatori con una buona padronanza nel coding per iOS e macOS conoscono la necessità del diverso approccio finora necessario, mantenendo codici sorgenti distinti e separati per ogni modifica anche più piccola e apparentemente insignificante, al punto che per software complessi si preferisce spesso affidare a un gruppo di sviluppatori la versione iOS e a un diverso gruppo la versione per macOS.

Tra le problematiche da risolvere: la gestione di mouse, la gestione delle finestre, tenere conto di mouse e controlli touch, la diversa gestione dei file, i diversi menu contestuali, tenere conto di funzionalità specifiche dei sistemi, le differenti convenzioni (es. tasti e scorciatoie di tastiera) e molto altro ancora.

Catalyst semplifica tutto il lavoro di porting e alcuni sviluppatori hanno già avuto modo di apprezzare gli strumenti a disposizione, inclusi quelli che realizzano giochi con grafica complessa.

Asphalt 9: Legends, la leggenda dei giochi di corsa è gratis su App StoreGameloft, ad esempio, ha spiegato che la conversione di un gioco come Asphalt 9 ha richiesto un solo giorno di lavoro. I moderni giochi richiamano internamente routine in Metal e poiché quest’ultima è una tecnologia integrata di serie in macOS, i giochi possono sfruttare appieno le potenzialità in base alle GPU di riferimento presenti e future senza che gli sviluppatori debbano preoccuparsi più di tanto.

Dal punto di vista degli sviluppatori in molti casi il porting su Mac richiede solo la selezione di una casellina di controllo in fase di compilazione del progetto con Xcode. Se l’app per iPad è scritta bene, dice Apple – intendendo che sia in grado, ad esempio, di tenere conto delle differenti dimensioni degli schermi e di abbreviazioni di tastiera – è possibile ottenere un’ottima app anche per Mac.

Per concludere, si tratta di un altro mattone che in qualche modo solidifica il rapporto tra le due piattaforme iOS (o meglio, iPadOS come Apple chiama ora il sistema operativo di iPad) e macOS, un progetto che dovrebbe portare benefici agli utenti Mac e per il quale non mancheranno ulteriori sviluppi (probabilmente in concomitanza della WWDC 2020).

SwiftUI, ARKit 3, RealityKit e Reality Composer: nuove tecnologie Apple per lo sviluppo di App

Lo sviluppo per iPhone, Apple Watch, Mac e Apple TV, è intanto più facile che mai, grazie anche a SwiftUI, un framework di sviluppo definito “rivoluzionario”, con il quale è possibile creare “potenti interfacce” in modo molto più semplice e veloce rispetto a prima, semplificando la conversione di qualunque tipo di app su tutta la linea di prodotti della Mela.

Infine Project Catalyst è uno dei primi passi verso le app uniche e universali di Apple. Ora si convertono al volo le app iPad per Mac, il prossimo passo saranno le app per iPhone. L’obiettivo ultimo non ancora dichiarato di Cupertino è quello di permettere agli sviluppatori di creare un unico codice sorgente per app universali che funzioneranno su qualsiasi dispositivo di Cupertino, inclusi Apple TV e Apple Watch.

Uno sviluppo che in futuro potrebbe portare anche a un unico App Store per tutti i dispositivi della Mela, un sostegno enorme in termini di app e parco software quando Cupertino finalmente presenterà i primi Mac con processori ARM previsti per il 2020.

Tutti gli articoli di Macitynet sulle novità introdotte alla WWDC 2019 si trovano in questa sezione del sito. Invece un riassunto di tutte le novità principali è condensato in questo articolo.

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