Quando si tratta di far soldi con gli smartphone Apple nessuno è in grado di rivaleggiare, neppure lontanamente; lo dicono chiaramente i dati pubblicati da Cannacord per il 2015 secondo i quali la casa di Cupertino ha conquistato il mercato smartphone con il 91 per cento dei profitti.
Il dato, anche se non sono inclusi i produttori di smartphone cinesi (non contabilizzati da Canaccord ma che per la metrica dell’analisi, visti i prezzi dei loro dispositivi e i margini medi, potrebbero avere un peso specifico abbastanza basso), a ben pensarci è davvero clamoroso. Apple non solo è una delle sole due aziende al mondo a guadagnare vendendo smartphone, ma la principale concorrente, ovviamente Samsung, viene lasciata nella polvere con un “misero” 14 per cento. Il confronto tra Cupertino e la rivale coreana diventa ancora più incredibile se si considera che quel 91% viene portato a casa con solo il 17,2% del mercato, mentre Samsung fa il suo 14% con il 23,9% del totale delle vendite.
L’azienda di Seul oltre al resto peggiora la sua performance rispetto allo scorso anno; nel 2014 aveva il 25% dei profitti, quando la casa della Mela portava a casa già il 79%. È evidente che il clamoroso successo di iPhone 6 e 6 Plus e quello modesto (eufemisticamente parlando) del Galaxy S5 e il puro galleggiamento di S6 hanno inciso su questi dati. Sono infatti questi i prodotti che mettono insieme i soldi “veri” del comparto e in questo ambito Samsung si dimostra semplicemente non in grado di competere con Apple. Diverso è il discorso nella fascia media e medio-bassa dove Apple non è presente e dove Samsung porta a casa risultati percentualmente ed economicamente migliori ma nello stesso tempo è costretta a farlo avendo margini inferiori.
Che non sia qui, nei cellulari tra i 200 e i 500 euro, dove Apple non è presente e dove Samsung allenta ancora qualche fendente, lo dimostrano le performance del resto dei concorrenti. Apple e Samsung insieme totalizzano infatti il 105% dei profitti, questo significa che tutti gli altri messi insieme, i dominatori del mercato della fascia media, e medio alta perdono soldi. Chi è messa peggio è Microsoft che riesce nell’impresa di contribuire con un -3% al totale del comparto, con appena il 2% del totale delle vendite con suoi Lumia. In parole povere: Redmond ha un problema…
Non va bene neppure Lenovo che fa un -1% con un non disprezzabile 5,5% del totale delle mercato
Tornando ad Apple si nota come nel corso degli ultimi anni, abbia progressivamente cannibalizzato i profitti mettendo all’angolo tutti. Basti pensare che nel 2012, Apple otteneva il 69% di tutti i guadagni prodotti dalla vendita degli smartphone, oggi totalizza 22 punti percentuali in più, e Samsung che aveva il 34%, venti punti percentuali in meno.
Questo è avvenuto per una serie di differenti ragioni, tra cui l’ingresso di nuovi e credibili contendenti che hanno ribassato il prezzo medio dei dispositivi (quindi anche i profitti medi) e l’aumento delle dimensioni del mercato che ha portato molti dei vecchi concorrenti di Apple a scendere verso le fasce più basse del mercato per provare a conquistare fatturato. In questo scenario Apple non ha, invece, mai spostato la sua bussola, restando sempre rigorosamente ancorata alla fascia alta, dove evidentemente è più credibile di tutti, nonostante i prezzi, altrettanto evidentemente, più alti di tutti.
Se questi dati lasciano già sbigottiti, il prossimo futuro potrebbe portare Apple molto più vicina al 100% dei profitti, anche per via del lancio di iPhone 5se. Ovviamente si tratta di una previsione che deve tenere conto di che cosa Apple sarà capace di fare in questo inizio del 2016, dove è possibile che il mercato di iPhone 6s e iPhone 6s Plus non saranno in grado di ripetere le performances di iPhone 6 e iPhone 6 Plus; resta anche da vedere che cosa accadrà con il Galaxy S7 che Samsung introdurrà probabilmente ad inizio primavera. Ma è difficile che l’ago della bilancia si scosti in maniera clamorosa a fine 2016.
Ad ogni modo, lasciando in disparte i pronostici, rimane chiara la ricetta vincente di Apple: mentre i produttori Android sono costretti a competere tra loro con prezzi sempre più al ribasso, la Mela è l’unica a poter imporre i prezzi che vuole, potendo offrire i propri terminali nella fascia top di mercato come un prodotto esclusivo e che nessuno è in grado di imitare.