Il crollo iPhone che molti temevano non c’è stato, ma un calo consistente sì: Cupertino ha prima avvertito gli azionisti con una lettera per risultati inferiori alle previsioni, presentando poi una trimestrale Q1 2019 con un fatturato di quasi 4 miliardi di dollari n meno rispetto allo stesso trimestre del 2017.
Ora gli effetti del calo vendite iPhone, che Apple imputa soprattutto al mercato cinese, si fanno sentite anche sui profitti Foxconn. Partner storico e principale assemblatore di dispositivi e computer per Cupertino, ma anche per tutti gli altri principali marchi dell’elettronica di consumo, si stima che il business Foxconn dipenda per quasi la metà del suo intero valore a Cupertino.
Negli ultimi tre mesi del 2018 il colosso dei costruttori a contratto registra una crescita del 4,6% nel fatturato pari a 58,69 miliardi di dollari. Questo però non è bastato a sostenere i profitti Foxconn che segnano un calo del 12,5%. Mentre negli ultimi tre mesi del 2017 i profitti erano stati di 2,3 miliardi di dollari, nell’ultimi trimestre 2018 i profitti Foxconn sono stati di 2 miliardi di dollari.
Naturalmente la società non rilascia mai dichiarazioni circostanziate su novità, business e prodotti dei propri clienti, in ogni caso è facile collegare la flessione dei profitti Foxconn con l’andamento delle vendite iPhone registrato nello stesso periodo.
Come è merso nei primi mesi di quest’anno Apple, Foxconn e la catena di approvvigionamento di Cupertino non sono gli unici ad aver sofferto del rallentamento nelle vendite di smartphone. Anche Samsung ha visto diminuire unità vendute e fatturato: anche il colosso sud coreano ha avvertito per risultati trimestrali inferiori alle previsioni in arrivo.
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