Logitech sta vivendo giorni difficili. L’azienda svizzera, nota per mouse, tastiere, webcam e altre periferiche, ha comunicato il “profit warning”, in altre parole un allarme sugli utili; una revisione degli utili prima della pubblicazione della trimestrale viene comunicata quando il dato è negativo, preparando in questo modo gli azionisti.
Motivo di preoccupazione sono i dati dell’ultima trimestrale, con il titolo che ovviamente subisce l’onda lunga dell’avvertimento sugli utili lanciato il 12 gennaio.
L’incertezza è generalizzata e aziende meno solide di Logitech rischiano di dover affrontare tempeste molto più burrascose. In dettaglio, il produttore ha riferito di un fatturato compreso tra 1,26 e 1,27 miliardi di dollari per gli ultimi tre mesi dell’anno, una percentuale che varia dal 22% al 23% in meno rispetto a un anno fa. Il risultato operativo varia tra 171 e 176 milioni di dollari (tra il 33% e il 35% in meno).
Bracken Darrell, alla guida di Logitech, riferisce senza mezzi termini di delusione dai risultati, spiegando che questi “riflettono le difficili condizioni macroeconomiche, e il rallentamento delle vendite”. A preoccupare è anche la situazione COVID in Cina, che ormai sembra fuori controllo (si contano 60mila decessi legati al virus in un mese).
Per superare la crisi, l’azienda promette di tagliare i costi e sta rivedendo al ribasso le stime per l’intero anno fiscale (si concluderà alla fine di marzo). Le vendite sono previste in calo del 15-20% rispetto all’anno fiscale 2022, numeri che sono più del doppio delle precedenti previsioni (-4-8%). Il risultato operativo sarà tra 550 e 600 milioni di dollari, anziché i 350-750 milioni inizialmente previsti. ne dovremmo sapere di più il 23 gennaio, quando saranno presentati i dati ufficiali del trimestre.xxx