Se siete un professionista iscritto ad un albo e non controllate la vostra PEC regolarmente potreste ricevere delle brutte sorprese e… poi non diteci che nessuno vi aveva avvisato!
Mentre per ogni iscrizione ad una semplice newsletter di notizie vi viene richiesto il doppio assenso o opt-in il semplice fatto di disporre un indirizzo PEC autorizza le polizie locali delle amministrazioni pubbliche a inserire il vostro indirizzo di posta certificata all’interno di una particolare casella: quella dei cittadini a cui recapitare una multa.
Non è un abuso: fin dal 2020 il garante della Privacy è intervenuto sull’argomento affermando alla fine la validità la circolare del 18-12-2017 n. 300/A/1500/18/127/9, (attuazione dell’art. 20, comma 5 quater, del decreto-legge n. 69 del 2013), emanata dal Ministro dell’Interno di concerto con i Ministri della Giustizia, delle Infrastrutture e dei Trasporti, delle Finanze e per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione che afferma che la notificazione a mezzo PEC è obbligatoria nel caso in cui l’autore della violazione, il proprietario o altro obbligato in solido ai sensi dell’art. 196 CdS avesse fornito un valido indirizzo PEC all’organo di Polizia procedente in occasione dell’attività di accertamento dell’illecito, ovvero avesse un domicilio digitale ai sensi dell’art. 3-bis CAD e delle relative disposizioni attuative.
In più la ricerca del domicilio digitale – qualora non dichiarato al momento della contestazione dell’illecito – dei professionisti tenuti all’iscrizione in albi ed elenchi e dei soggetti tenuti all’iscrizione nel registro delle imprese, può essere effettuata nei pubblici elenchi per notificazioni e comunicazioni, nell’Indice nazionale dei domicili digitali delle imprese e dei professionisti.
Ecco quindi le due opzioni:
- se i comuni dove avete commesso una infrazione del codice stradale non sono così “digitali” la multa vi arriverà con la solita raccomandata verdina da controfirmare nelle mani del postino o un pre/avviso nella cassetta della posta per il ritiro presso l’ufficio postale;
- se siete un professionista o un impresa con mezzi di trasporto a disposizione e avete il minimo dubbio su qualche incontro particolare con gli Autovelox è bene che controlliate subito e poi regolarmente ogni 3/4 giorni la vostra PEC.
Il problema infatti sta nel fatto che le comunicazioni inviate a mezzo PEC dalla pubblica amministrazione vengono considerate recapitate all’utente finale non quando vengono visionate ma una volta arrivate alla casella. Un po’ come se il postino arrivasse davanti al vostro campanello con la ricevuta della raccomandata da firmare e, non trovando nessuno facesse una foto della vostra casa e considerasse l’avviso come recapitato.
In questo modo, se per caso commettete una infrazione il sabato, l’amministrazione vi spedisce la multa e voi controllate la PEC il venerdì successivo, perderete tutti i benefici del pagamento veloce. Non parliamo poi del fatto che se l’esame dei messaggi avviene sporadicamente, magari per il solo controllo delle tasse professionali, potrebbero essere passati oltre due mesi dall’invio (e zero giorni dalla prima lettura) e vi ritrovate a pagare il doppio della sanzione piena per l’eccessivo ritardo.
Ora i lettori più smaliziati noteranno: esiste l’inoltro verso la posta standard dei messaggi PEC e quindi non è così difficile accorgersi dell’arrivo di un messaggio speciale. L’osservazione non fa i conti con le caselle postali degli studi professionali piene di spam e messaggi inutili in cui l’arrivo dell’inoltro una multa potrebbe facilmente perdersi.
Il nostro consiglio è quello ovviamente quello di
- controllare regolarmente i messaggi della vostra PEC e nel caso fosse impossibile quello di…
- attivare un inoltro automatico verso la vostra casella di posta più vista giornalmente e se questa è troppo affollata e inoltre…
- creare una regola che evidenzi l’arrivo di messaggi PEC con un colore o una casella dedicata – vi proponiamo qui un piccolo tutorial su GMail ma presto arriverà anche quello per Apple Mail.
- quarto consiglio ma primo per importanza e ordine temporale… rispettate i limiti di velocità e le regole del codice della strada.