I nuovi dati pubblicati dalla Commissione europea mostrano che nel 2018 il numero delle intercettazioni di merci contraffatte importate nell’UE è aumentato a causa di un ampio quantitativo di spedizioni di modesta entità inviate mediante corrieri e servizi postali.
I dati relativi alle spedizioni sequestrate sono passati da 57.433 nel 2017 a 69.354 nel 2018, sebbene il numero complessivo di articoli sequestrati sia diminuito rispetto agli anni precedenti.
Nel 2018 sono stati sequestrati quasi 27 milioni di articoli in violazione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI), per un valore di vendita di quasi 740 milioni di €.
Fra le principali categorie di articoli sequestrati si annoverano le sigarette, pari al 15 % del quantitativo complessivo di articoli sequestrati, seguite dai giocattoli (14 %), dal materiale da imballaggio (9 %), dalle etichette e dagli adesivi (9 %) e dall’abbigliamento (8 %). I prodotti per l’uso personale quotidiano in ambito domestico, come gli articoli per l’igiene personale, i medicinali, i giocattoli e gli elettrodomestici casalinghi, rappresentano quasi il 37 % del numero totale di articoli sequestrati.
La Cina continua a essere il principale paese di origine delle merci che violano i diritti di proprietà intellettuale.
La Macedonia del Nord costituisce la principale origine delle bevande alcooliche contraffatte, mentre la Turchia è la prima fonte di altre bevande, profumi e cosmetici. Le dogane dell’UE hanno rilevato un numero elevato di orologi, telefoni cellulari e accessori, cartucce d’inchiostro e toner nonché CD/DVD, etichette e adesivi contraffatti in provenienza da Hong Kong, Cina ma la principale fonte di attrezzature informatiche è l’India, la Cambogia per le sigarette e la Bosnia-Erzegovina per il materiale da imballaggio.
La relazione della Commissione sulle azioni delle dogane per il rispetto dei DPI (consultabile qui in PDF) viene pubblicata ogni anno dal 2000 e si basa sui dati trasmessile dalle amministrazioni doganali degli Stati membri.
I dati forniscono informazioni preziose a sostegno dell’analisi delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale e aiutano altre istituzioni, quali l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale e l’OCSE, a realizzare una mappa dei dati economici e delle vie più utilizzate dai falsari.