Il Procuratore Distrettuale della Contea di New York sta facendo pressione sul Congresso USA nella speranza che venga rivalutata la proposta di legge che obbligherebbe aziende come Apple a decifrare dati e dispositivi in seguito all’ordinanza di un tribunale.
“Stiamo parlando con i leader politici per cercare di convincerli di risolvere il problema della cifratura con la legislazione federale” ha detto Cyrus Vance nel corso di una riunione del Council on Foreign Relations (CFR), un’associazione privata statunitense che si occupa dello studio e dell’analisi dei problemi globali che giocano un ruolo chiave nella definizione della politica estera degli USA.
Vance afferma che la forte cifratura usata in piattaforme come iOS 9 o WhatsApp crea dispositivi “a prova di mandato di perquisizione”, consentendo ai criminali di operare senza preoccuparsi della sorveglianza da parte del governo.
“Viviamo in un mondo dove non possiamo fare luce su elementi” ha spiegato ancora Vance; “molti elementi si trovano sugli smartphone perché i criminali, come abbiamo fatto anche noi, hanno eliminato la carta per i dispositivi digitali”.
Il procuratore distrettuale spiega che nel suo ufficio ci sono 230 dispositivi Apple ai quali è impossibile accedere, legati a crimini come omicidi e abusi di minori, sostenendo che le forze dell’ordine devono essere in grado di accedere ai dispositivi, alla stregua di quanto possono fare con auto, case e cassette di sicurezza.
La posizione del procuratore non combacia ad ogni modo con quella di Adam Segal, direttore digital and cyberspace policy program del CFR, che ha sottolineato come la messa al bando negli USA della forte cifratura non impedirebbe ulteriori sviluppi altrove.
Michael Chertoff, ex Segretario della Sicurezza Interna degli Stati Uniti, ha affermato che l’attuale dibattito sulla cifratura è solo l’ultimo di una tipologia di problemi che riguarda la raccolta delle prove da parte delle forze dell’ordine. “Forse bisognerebbe rendere impossibile cancellare le mail”, ha detto Chertoff, “forse dovrebbe esistere una norma che impedisca di strappare fogli di carta”.
Segal ha detto di essere preoccupato che un attacco terroristico possa potenzialmente portare a pericolose e frettolose leggi in materia e rispondendo Vance ha suggerito la necessità per le aziende del mondo hi-tech e il legislatore di lavorare ora su nuove leggi.
Un recente disegno di legge proposto dai senatori Richard Burr e Dianne Feinstein, è stato da più parti bersagliato da critiche sia da parte delle aziende hi-tech, sia dalle organizzazioni per i Diritti Civili, preoccupate dal progetto che prevedeva l’obbligo di integrare backdoor (porte di servizio) indebolendo i vari sistemi e con ovvi rischi per attacchi di hacker, cyber criminali, agenzie di spionaggio.