I processori a 64-bit fanno crescere il fatturato di ARM. Lo si evince dai risultati del primo trimestre della società che ha visto crescere i ricavi del 22% raggiungendo i 227,5 milioni di sterline, quasi 317 milioni di euro.
ARM Holdings, lo ricordiamo, è una società nota principalmente per la sua linea di processori basata sull’architettura ARM, sebbene sviluppi e venda anche system-on-a-chip, piattaforme hardware, infrastrutture e software sotto i marchi RealView e KEIL. La società venne fondata negli anni ’90 come joint venture tra Acorn Computers, Apple e VLSI Technology al fine di sviluppare una linea di microprocessori, inizialmente utilizzati nei computer Acorn Archimedes e nei palmari Apple Newton. In seguito i processori sono stati utilizzati da molti produttori terzi per dispositivi portatili che le hanno garantito il dominio nel settore dei microprocessori per telefoni cellulari.
Tra queste ultime c’è notoriamente Samsung che, così come molte altre aziende produttrici di dispositivi mobili, dopo l’integrazione del processore a 64 bit su iPhone 5S ha seguito la stessa scia di Apple montandolo sulla sua ultima generazione di smartphone. Questa scelta ha permesso alla società di incrementare notevolmente i ricavi superando addirittura le previsioni di un analista che ipotizzava 224 milioni di sterline ( 312 milioni di euro) per il primo trimestre.
ARM, si legge su Bloomberg, si aspetta comunque un calo dei guadagni che ad ogni modo è in linea con le tendenze di mercato: molti nuovi telefoni sono infatti annunciati durante il Mobile World Congress di marzo, Apple dal canto suo solitamente lancia i nuovi iPhone in autunno.