La Corte Regionale di Parigi ha decretato che gli utenti della piattaforma Steam hanno diritto di rivendere i giochi digitali. Della questione si discute da un anno; la Corte non è stata tenera con la piattaforma e ha condannato per vari motivi l’azienda che si occupa di sviluppo e distribuzione di prodotti hardware e software.
Sono state, ad esempio, considerate illecite determinate clausole, alcune ritenute troppo sbilanciate a favore di Valve, altre fuorvianti.
Lo stesso vale per le clausole che esonerano l’azienda da qualsiasi responsabilità in caso di problemi con le versioni beta di un software. Valve rimane l’unico responsabile in caso di gravi conseguenze derivanti dal loro utilizzo. Ci sono dubbi anche sulla gestione dei dati personali ma il vero “terremoto” riguarda la rivendita di giochi acquistati online.
Valve si è opposta ma la giustizia apre le porte a questa possibilità. Se il tutto verrà confermato visto che c’è ancora un giudizio di appello, si tratterà di una rivoluzione per tutte le piattaforme online, comprese quelle di Apple, che dovrà prevedere la possibilità di offrire giochi ad altri account. Finora i giochi all’infuori di quelli su un supporto come un DVD, non potevano essere rivenduti.
Apple Arcade ha la possibilità di condividere l’abbonamento in famiglia fino a 6 diversi utenti.
La Corte ha chiesto a Valve di modificare alcune clausole, spiegando che deve vendere licenze e non abbonamenti. Anche i fondi del portafoglio Steam non possono essere trattenuti; se l’utente abbandona la piattaforma e deve avere la possibilità di ottenere un rimborso. Della questione si dibatterà probabilmente anche all’infuori della Francia, giacché il caso si basa sulle leggi europee.