Due iPod acquistati nel momento sbagliato fanno correre seri rischi al procedimento antitrust nel quale Apple è accusata di avere per un determinato periodo reso gli iPod impenetrabili alla concorrenza e potenzialmente danneggiato gli utenti.
Il problema è sorto a causa, spiega il New York Times, della signora Melanie Tucker e di Mariana Rosen, le due donne che hanno dato il via alla causa collettiva. La prima avrebbe comprato un iPod nel 2005 e un iPod touch nel 2010, la seconda, dicono gli avvocati di Apple, un iPod prodotto nel luglio del 2009 (anche se la Rosen insiste di avere comprato l’iPod touch nel 2008); le date sono importanti perchè solo i clienti che hanno acquistato iPod classic, iPod shuffle, iPod touch e iPod nano tra il 12 settembre 2006 e il 31 marzo 2009, possono richiedere un risarcimento e il fatto che il processo sia stato richiesto da persone che non rientrano o rientrerebbero nei limiti imposti, manderebbero a monte tutto.
Apple ha già chiesto l’illegittimità del procedimento; il giudice ha dato tempo a Real fino a lunedì per rispondere alle richieste per l’udienza di convalida. Se la Rosen sarà rimossa come soggetto dall’azione legale collettiva, tutto il procedimento in corso potrebbe crollare, nonostante siano in corso notevoli richieste da parte degli autori della class action (questi, lo ricordiamo, chiedono 350 milioni di risarcimento per i danni subiti, giacché sostengono che le scelte di Apple comportarono spese più alte per ascoltare la musica).
Intanto Yvonne Gonzales Rogers, il giudice cui è stato assegnato il procedimento avrebbe espresso già le sue perplessità. «Siamo di fronte ad un problema. Credo di non avere un querelante per questo processo» e se questo dovesse accadere, sarebbe davvero sconcertante. Le due persone scelte (ovviamente dal solito studio legale in cerca di buone occasioni d’affari) tra 8 milioni di possessori di iPod, non avevano diritto di proporre la causa.