Ieri la selezione della giuria, oggi il processo Apple contro Qualcomm entra nel vivo con le dichiarazioni di apertura delle due parti. Ma cause e indagini già effettuate e quelle ancora in corso in diversi paesi del mondo, indicano che l’esito potrebbe non essere favorevole per Qualcomm. Ecco perché e tutto quello che c’è da sapere sul più grande processo sui brevetti della storia.
Nella prima giornata di lunedì 15 aprile sono stati selezionati 9 membri della giuria. Questo significa che anche se tre giurati si ritirassero si potrebbe comunque giungere al verdetto, in base al regolamento del tribunale distrettuale di San Diego, presieduto dal giudice Gonzalo P. Curiel.
Mente Qualcomm puntava a un processo per violazione di contratto, il giudice Curiel ha già accolto l’interpretazione dei legali di Apple e dei suoi costruttori partner (Foxconn, Wistron, Pegatron e Compal), secondo i quali si tratta innanzitutto di una causa antitrust e per brevetti FRAND, sigla di Fair, Reasonable and Non-Discriminatory Terms, vale a dire brevetti fondamentali che i detentori dei diritti devono concedere a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie.
Ma ancora prima che l’azione del processo Apple contro Qualcomm prenda l’avvio nelle prossime ore con le dichiarazioni delle due parti, il consistente numero di indagini e cause già completate o ancora in corso in diverse nazioni e anche negli USA contro Qualcomm, è un chiaro indice che l’esito potrebbe non essere favorevole a Qualcomm.
Il ragionamento arriva da Florian Mueller, un legale esperto di brevetti e di dispute legali tra colossi hi-tech che in passato ha osservato da vicino analizzando ogni fase di alcune delle cause più importanti e complesse del settore, come per esempio la guerra legale Apple contro Samsung e più recentemente anche l’infinita querelle Apple contro Qualcomm in Cina, Germania e ora in USA. In questo articolo riportiamo una grafica creata verso la fine del 2018 in cui vengono mostrate visivamente tutte le cause e le indagini in corso contro Qualcomm, in relazione ad Apple e costruttori partner ora uniti nel processo in corso.
In praticamente ogni continente le pratiche commerciali di Qualcomm hanno destato l’attenzione delle autorità antitrust in USA, Unione Europea, Corea del Sud, Taiwan, a cui si aggiungono anche una serie interminabile di diatribe legali o contenziosi su licenze e brevetti. In USA è anche in corso una class action dei consumatori che sostiene che 250 milioni di cittadini USA che hanno comprato smartphone negli ultimi 8 anni hanno pagato un sovrapprezzo di 20 dollari ciascuno per le pratiche commerciali di Qualcomm, per un totale di 5 miliardi di dollari.
Ma c’è un un altro segnale che indica possibili problemi per le pratiche commerciali di Qualcomm. Nella stipulazione di contratti il costruttore di chip modem ha sempre richiesto che le società clienti non potevamo aprire reclami con le autorità antitrust. In linea teorica questo era loro possibile ma solo affrontando costi elevati, imposti con clausole di cessazione immediata di sconti e anche con il recupero di pagamenti e sconti concessi in precedenza. Anche a questo riguardo il giudice Curiel ha già stabilito in favore di Cupertino, stabilendo che Apple non ha violato il suo contratto con Qualcomm, una decisione che vale alcuni mirati di dollari risparmiati per Apple.
Secondo Mueller questo processo Apple contro Qualcomm non metterà in discussione l’importanza di innovatore di Qualcomm nel settore delle comunicazioni cellulari. Le scelte coraggiose e ambiziose in ambito tecnologico effettuate da Qualcomm le hanno valso un ruolo da protagonista nel mercato delle telecomunicazioni e degli smartphone, posizione mantenuta anche grazie a ingenti investimenti in ricerca e sviluppo.
Nessuno mette in dubbio il ruolo di innovatore di Qualcomm o che la società abbia smesso di innovare, tutt’altro. Il punto centrale della questione invece punta a stabilire se Qualcomm si sia spinta oltre nella sua ricerca di rendite e profitti, come le numerose indagini e cause antitrust in tutto il pianeta sembrano confermare.
Due in particolare i punti in evidenza: diritti, brevetti e royalty richiesti da Qualcomm riguardano i dispositivi mobile nella loro interezza, inluse componenti come la memoria e gli schermi più grandi, funzionalmente non legati alle tecnologie nelle quali Qualcomm sviluppa e innova. I consumatori possono sempre scegliere di comprare un dispositivo iOS oppure Android, ma in entrambi i casi si pagano i brevetti Qualcomm che alcuni hanno già definito una sovrattassa.
Saranno messe in discussione pratiche commerciali al limite, come le royalty sulle riparazioni, le royalty calcolate su altre royalty e anche l’ imposizione di royalty separatamente dai prezzi dei chipset venduti. Quest’ultima pratica sembra in contrasto con la dottrina consolidata dell’esaurimento dei brevetti che stabilisce che dopo aver venduto un prodotto non è più possibile rivendicare i propri brevetti.
In definitiva, ancora prima che il processo Apple contro Qualcomm prenda l’abbrivio, l’esperto di brevetti Florian Mueller non ha dubbi. Qualche che sia l’esito della sentenza, pro o contro Qualcomm, il costruttore continuerà ad esistere ed avere successo. Nella peggiore delle ipotesi dovrà rivedere e aggiustare le sue pratiche commerciali secondo legge.
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