Simon Lancaster, ex dipendente di Apple accusato di avere fornito ai media informazioni su progetti riservati, è ora indagato penalmente per furto di segreti commerciali.
L’avvocato che difende Lancaster, giovedì 6 ottobre ha presentato istanza affinché l’azione resti nell’ambito del civile, e non sia trasferita in un processo penale.
A marzo di quest’anno Apple ha intentato una causa contro l’ex dipendente che sfruttava informazioni commerciali “riservate e sensibili”, passate a giornalisti per pubblicare articoli con indiscrezioni su futuri prodotti. In cambio delle informazioni che faceva trapelare, Lancaster avrebbe chiesto favori alle persone dei media con cui era in contatto, come ad esempio parlare favorevolmente di startup nelle quale aveva investito.
Fino al 1° novembre 2019, Lancaster era assunto con il titolo di Advanced Materials Lead and Product Design Architect, coinvolto in vari progetti hardware. Il suo compito era di valutare materiali e occuparsi della prototipazione di innovazioni per futuri prodotti hardware. Avrebbe cominciato a passare dettagli ai media da novembre 2018, usando SMS, email e telefonate.
Apple non riferisce dettagli per i quali Lancaster avrebbe passato informazioni riservate a terzi, ma molti dei “leaks” si sarebbero verificati tra ottobre e novembre 2019, con preoccupazioni per quello che Apple nei documenti presentati in tribunale chiama “Project X”. Non è chiaro a cosa faccia riferimento “Project X” ma a quanto pare è un hardware legato a tecnologie di Realtà Aumentata/Realtà Virtuale (AR/VR).
Lancaster a suo tempo aveva – tra le altre cose – ottenuto un incarico presso Arris Composites, un vendor che fornisce servizi ad Apple, e secondo Cupertino; oltre ad avere passato documenti ai media, avrebbe avuto accesso a informazioni confidenziali che sono state di aiuto a Arris.
Il sito Appleinsider scrive che, giacché azioni civile e penale sono di natura simile, la scoperta di nuove prove nell’ambito di indagini portate a termine dal Procuratore distrettuale della contea di Santa Clara, comporta il divieto di doppia incriminazione, come previsto dal quinto emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. L’indagine statale sarebbe stata portata avanti prima ancora che Apple citasse in giudizio il suo ex dipendente e Lancaster finora non era a quanto pare al corrente di altre indagini.
Apple ha chiesto il risarcimento dei danni subiti per la diffusione dei segreti commerciali e di calcolare guadagni, proventi e vantaggi ottenuti da Lancaster con i documenti rubati.