“Non si capisce a che punto è Adobe con il porting di Flash su WebOS”, l’ha dichiarato giovedì scorso Palm nel corso di un seminario di formazione sulle app presso AT&T. Quando è stato richiesto ai rappresentanti di Palm a che punto fosse il porting di Flash per il Web OS, questi hanno ammesso di non sapere nulla.
Adobe, tra l’altro, non ha mai fatto saper a che punto è il porting per le varie piattaforme facendo nascere il sospetto che non esiste una roadmap con date di rilascio ben definite. Ufficialmente, entro la seconda metà di quest’anno, dispositivi per varie piattaforme dovrebbero essere in grado di sfruttare Flash 10.1 ma in realtà quello che si è visto finora è solo una versione beta per Android 2.2, una versione che, per sua natura, può essere utilizzata solo e soltanto sul Nexus One.
Rappresentanti Adobe dovrebbero fare degli annunci nel corso dell’introduzione del Droid X per Verizon (mercoledì 23 giugno), ma non è chiaro a che punto sono le promesse versioni per le varie piattaforme. La posizione di Apple è come noto molto critica nei confronti di Flash. Steve Jobs, il CEO di Apple, nella sua nota lettera aperta di qualche tempo addietro, tra le altre cose diceva: “Flash non ha mai funzionato bene sui dispositivi mobile. Abbiamo chiesto costantemente ad Adobe di farci vedere Flash funzionare bene su un apparecchio mobile, uno qualunque, per vari anni. Non lo abbiamo mai visto. Adobe ha dichiarato pubblicamente che Flash sarebbe arrivato su uno smartphone a inizio 2009, poi nella seconda metà del 2009, poi nel primo semestre del 2010 e ora parla della seconda metà del 2010. Crediamo che prima o poi arriverà, ma siamo lieti di non avere trattenuto il respiro aspettandolo. Chi può sapere come funzionerà?”.
La presenza o meno di Flash sul WebOS non è probabilmente più fondamentale alla luce delle nuove strategie previste per questo sistema in seguito all’acquisizione da parte di HP. E’ però interessante rilevare come Adobe abbia evidenti e serie difficoltà a implementare la tecnologia Flash in dispositivi mobili.
[A cura di Mauro Notarianni]