Prisma si arricchisce di due nuove funzionalità. Una, disponibile da subito, riguarda l’implementazione dello Store in entrambe le versioni dell’app per iPhone e Android (su quest’ultimo, occhio ai falsi), l’altra permette di creare i propri filtri da zero ma arriverà più avanti.
Di quest’app si è parlato a lungo fin dal lancio, a seguito del quale ha riscosso un notevole successo tra il pubblico (attirando anche l’attenzione di Facebook). Prisma semplicemente piace perché a differenza delle migliaia di software concorrenti, che si limitano ad applicare filtri standard a foto e video, elabora i file con una propria intelligenza artificiale operando nei minimi dettagli, per un risultato finale quanto più vicino possibile ad un dipinto d’autore.
La novità principale ed immediatamente fruibile consiste nell’implementazione di uno Store che, il nome non inganni, attualmente offre unicamente contenuti gratuiti. La stessa società assicura che «Al momento non c’è l’intenzione di guadagnare attraverso l’acquisto di contenuti per gli utenti» ma non è escluso che in futuro non si possa monetizzare magari proponendo qualche filtro o funzionalità extra tramite acquisti in-app.
La scelta di adottare uno Store risulta piuttosto intelligente in quanto ad oggi esistono 44 filtri diversi e, come fa notare lo sviluppatore, «Le persone spesso si perdono nella ricerca del loro filtro preferito». Grazie al negozio è invece possibile gestire in maniera totalmente autonoma i propri filtri, eliminando quelli superflui e scaricando soltanto quelli che piacciono di più. In questo modo sarebbe anche più facile, per l’azienda, segnalare la presenza di nuovi filtri senza necessariamente richiedere l’aggiornamento dell’app ed offrire ai propri utenti la possibilità di installarli, provarli e poi deciderli se tenerli oppure no.
Del secondo cambiamento ne parla invece TechCrunch, che ha avuto la possibilità di provarlo in anteprima. Si tratta in sostanza di uno strumento desktop che consente agli utenti di creare i propri filtri. Il sistema è attualmente in beta, non offre ancora un’interfaccia particolarmente intuitiva e richiede tantissimo tempo per l’elaborazione. Si parla di “giorni” tra caricamento dei file ed elaborazione del sistema che, stando a quanto dichiara lo sviluppatore, saranno ridotti ad una sola ora di lavoro nella versione finale. Al momento infatti i tempi di attesa aumentano parallelamente alla coda dei file in attesa di elaborazione sui server della società.
La possibilità di creare filtri, attualmente in prova su piattaforma desktop, dovrebbe tra l’altro arrivare sullo smartphone «Siamo una società che opera nel settore della telefonia mobile, quindi l’obiettivo sarà quello di offrire l’opportunità di creare i propri filtri direttamente dai dispositivi mobili».