Quale sarà il prezzo dell’iPhone low cost? La domanda se la fanno e ce la fanno in molti; comprensibile visto che un iPhone economico o lite, com e lo chiama qualcuno, potrebbe spingere verso il mercato di Apple una vasta fascia di pubblico che ora resta distante dal mercato degli smartphone con la mela. Prima di affrontare il nodo del prezzo e capire quanto “low” sarà il “cost”, vediamo perché Apple dovrebbe creare un iPhone di fascia più bassa e, di conseguenza, perché le voci in merito sono attendibili.
La nicchia è satura
Nonostante nel mondo ci sia ancora un grande numero di clienti che continuano ad acquistare smartphone di fascia elevata e nonostante ci siano, è indubitabile che il mercato sta perdendo velocità e questo non solo per Apple, ma per tutti, Samsung inclusa, come dimostrano le non troppo magnifiche e progressive sorti del Galaxy S4. In numerosi paesi del mondo la nicchia è satura, chi voleva e poteva comprarsi un cellulare di questo tipo già ce l’ha, e nel loro progresso generazionale i nuovi modelli non offrono più funzioni ritenute sufficientemente nuove ed indispensabili per buttare il modello vecchio.
Esiste poi indubitabilmente un problema di tipo economico. In numerosi paesi, Italia inclusa, la crisi economica è molto forte e il generoso sistema delle sovvenzioni che riduce a zero o a poche decine di euro il prezzo di ingresso nel mondo iPhone, scaricando sulle spalle degli operatori mobili la responsabilità di recuperare per via del canone il costo del telefono vale ancora, anche se probabilmente non per molto come vedremo, solo negli USA. In questo contesto diventa indispensabile elaborare nuove strategie, attaccare nuove fasce di prezzo e arrivare a clienti disinteressati per ragioni funzionali o semplicemente di prezzo all’acquisto di smartphone di fascia alta se l’obbiettivo è crescere e mantenere quote di mercato
Il target
Quel cui si assiste in questo momento è un fenomeno che potremmo definire di riflusso della tecnologia. Alcune funzioni, come il multitouch, il GPS, le fotocamere di qualità, sono scese da prodotti di fascia alta a prodotti di fascia media se non addirittura bassa, spingendo per questioni di mero calcolo economico da parte dei produttori, fuori mercato i telefoni entry level, ovvero cellulari veri e propri e persino i cosiddetti featured phones.
Quello che accade è che chi era in possesso di un vecchio cellulare ed entra oggi in un negozio per cambiare contratto o cambiare telefono, pur non avendo nessun interesse specifico, si trova a dover comprare uno smartphone. Questa categoria di clienti che non ha mai avuto interesse per uno cellulare come iPhone, i Galaxy o gli HTC One, solo per citarne alcuni, viene dirottato su telefoni da 200 ai 400 euro che hanno tutto o quasi, in termini di funzionalità, quel che ha un iPhone 5 o un S4, ma costano fino ad un quarto in meno e il prezzo se l’obbiettivo dell’acquisto è semplicemente un “ferro” per telefonare è un fattore fondamentale. Questo è tanto più vero in un paese come il nostro dove il prezzo dello telefono è quasi del tutto esposto e caricato sulle spalle del cliente finale
La scelta obbligata
Di fronte a questa situazione molti produttori riescono a resistere e a continuare a crescere perché in quel target, il low cost, hanno una offerta importante, per quanto confusa e in qualche caso non del tutto tecnicamente e qualitativamente indiscutibile. È il caso di Samsung e di LG, ma anche di tanti produttori di medio livello come Alcatel; i profitti che derivano da questi prodotti, se non altro per il costo medio più basso, sono ridotti, ma in un contesto dove i cellulari possono diventare la porta di accesso a servizi a valore aggiunto ed eventualmente anche a prodotti più costosi, riuscire a fare volumi non è un fattore da sottovalutare.
Apple al momento è del tutto esclusa da questo settore e anche se continua a guadagnare più di ogni altro, percentualmente potrebbe perdere il treno finendo in una nicchia dove le sarà molto più difficile essere visibile, catturare sviluppatori e soprattutto proporre i suoi servizi e il suo ecosistema.
Attualmente il più economico dei telefoni Apple (l’iPhone 4) costa, in Italia 429 euro, ma si tratta di un telefono che è diventato non competitivo con i concorrenti della stessa fascia di prezzo e persino con molti che costano meno. In più al prossimo “giro” questo modello potrebbe essere escluso da una serie di funzioni e dall’ecosistema cui facevamo cenno prima. Apple forse potrebbe tenere in commercio l’iPhone 4 anche con il lancio di iPhone 5S, ma non avrebbe le funzioni che la gente chiede al prezzo che la gente pretende.
Low cost per chi?
Questo scenario, al contrario dei solitamente molto mal informati siti (e anche giornali) americani quando si tratta di cose che accadono lontani dal loro territorio, che continuano a pensare che l’iPhone Low Cost sarà destinato a qualche oscuro paese del terzo mondo, è valido su scala mondiale, Stati Uniti inclusi.
È notorio che Apple sta avendo enormi problemi a perpetuare il modello con cui fa acquistare agli operatori mobili un numero predeterminato ed obbligatorio di iPhone, lasciando poi ai partner il grattacapo di venderli e persino di promuoverli. Questi problemi si sono manifestati con evidenza in Russia dove non esiste più un solo operatore mobile ad avere nella sua offerta ufficiale iPhone, ma presto diventeranno d’attualità, anche se magari non in termini così estremi, anche in altre nazioni importanti, Italia inclusa. Dove oggi esiste una concorrenza ad iPhone i dettati draconiani come quelli scritti nei contratti di Apple potranno essere più facilmente respinti.
Persino negli USA gli operatori potrebbero decidere di uscire da un sistema, quello delle sovvenzioni, che sta diventando molto faticoso, anzi negli USA c’è chi, come Sprint, che da questo sistema ci è già uscito e vende iPhone a prezzo pieno (o quasi) scontando le tariffe telefoniche rispetto alla concorrenza. In questo mondo avere un telefono a costo più basso è fondamentale. Apple dovrà infatti concorrere “nuda” senza il supporto degli operatori e magari anche senza poter più entrare nei loro negozi. In questo contesto non pare un caso che stiano montando voci su manovre per spingere massicciamente iPhone nei negozi Apple, offrendo incentivi agli specialisti che operano in essi, su formule di “supervalutazione” e di pareggio dei costi rispetto ad offerte di altri venditori.
Quanto costerà l’iPhone low cost
A fronte di tutto questo si sarebbe tentati di prevedere che Apple sarà costretta a lanciare un iPhone da 250 euro per restare sul mercato, ma non sarà così. Solo chi non conosce Apple si può aspettare che l’Phone low cost, sia sinonimo di cellulare economico. Come dicono Gokul Hariharan e Mark Moskowitz di JP Morgan, il modello seguito sarà quello dell’iPad mini che è un prodotto che fa tutto quel che fa il “fratello maggiore”, incluso dare l’idea di appartenere ad una fascia alta del mercato, ma costruito con componenti più economiche anche senza apparire tali.
Se c’è una cosa che Apple non può fare è svendere brand, nicchia di mercato e soprattutto margini. I termini pratici, dicono i due analisti, possiamo attenderci un prodotto tra i 350 e i 400$, che tradotti in euro, aggiunti di tasse, localizzazione e tradizionale ricarico applicato ai prodotti che da Cupertino sbarcano in Europa ci portano a pensare ad una fascia di prezzo tra i 350 e i 450 euro.
Sarà sufficientemente “low”? Ovviamente no per chi entra in un negozio per comprare un cellulare da 50 euro, ma chi parte con l’idea di avere un telefono nuovo che fa “alcune cose moderne” ed è pronto a spendere 250 euro, potrebbe non essere troppo riluttante a mettercene altri 100 o 150 di euro attratto dal brand Apple. Nello stesso tempo uno smartphone di questo tipo e con questo prezzo, potrebbe non cancellare il mercato dei modelli “over 600” nè quello dove i margini di profitto sono quattro volte quelli dei concorrenti, fattore fondamentale ed impellente, quanto quello della conquista di nuove nicchie di mercato.