Al coro delle previsioni negative per Apple si unisce ora anche Credit Suisse: per gli analisti del gruppo finanziario elvetico iPhone è un prodotto ormai maturo, le cui vendite sono state penalizzate dall’aumento dei prezzi e per cui si prevede un calo ancora più consistente di quelli visti finora per il resto del 2019.
Se per il 2018 il calo iPhone è stato del 3,2%, ora Credit Suisse prevede un ulteriore calo del 12,4% per quest’anno. Il «momento difficile» di iPhone è sintetizzato in tre punti. Attualmente le vendite in termini di unità sono del 20% inferiori al picco massimo registrato. Ma soprattutto gli utenti mantengono più a lungo i propri dispositivi. A tutto questo si abbina un aumento dei prezzi iPhone che, sempre secondo gli analisti «Hanno avuto l’effetto prevedibile».
Interessante rilevare che finora nella maggior parte dei report e analisi la vita utile di un iPhone è stimata in 2,5-3 anni, invece nel primo report di Credit Suisse dedicato ad Apple è indicato in ben 4 anni, praticamente il doppio del ciclo di aggiornamento per la maggior parte degli altri smartphone. L’eccezionale longevità di iPhone, apprezzata da un grande numero di utenti Apple soddisfatti, per gli analisti sembra sempre più un problema per Cupertino.
Nell’analisi c’è spazio anche per la Cina, mercato che nei risultati Apple primo trimestre 2019 viene indicato come quello che più di tutti ha contribuito al calo del fatturato e del mancato raggiungimento dei risultati inizialmente previsti. Sconti, promozioni, campagne di permuta e altre iniziative non sono sufficienti secondo Credit Suisse, riportata da CNBC, per ribaltare la situazione. Gli analisti rilevano una diminuzione dei prezzi iPhone in Cina del 6% a fronte però di un calo del fatturato del 27%.
Per il business iPhone nel Paese del Dragone serve un aggiornamento iPhone importante che nel report viene indicato solo in arrivo con gli iPhone 5G nel 2020. Le buone notizie per Cupertino arrivano solo sul fronte dei servizi. Credit Suisse riconosce il potenziale della nuova strategia di Cupertino ma segnala che occorrerà tempo: dai 40 miliardi di dollari nel 2018 la divisione servizi di Apple si prevede raggiungerà i 65 miliardi di dollari entro il 2021.
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