Le differenze di prezzo per iPhone 6s tra Italia e altri paesi europei ancora ci sono, ma non sono così evidenti come in passato. Per alcuni modelli sono sotto il 3% rispetto ai principali paesi, nei casi peggiori del 5%. Se si tolgono le tasse locali (che non sono decise da Apple), la differenza scende tra l’1,5% e arriva a poco più del 2%. È questo quel che emerge da un confronto che abbiamo rapidamente messo in atto questa sera, dopo avere appreso, anche se in via ufficiosa, i prezzi di iPhone 6s in Italia.
Le due tabelle che presentiamo qui sotto dice molto, se non tutto. In Italia iPhone 6s resta ancora più caro che altrove. Il confronto però, non pare così impietoso che poteva apparire in passato. In fondo acquistando in Francia, che è il paese a cui possiamo paragonare con più attinenza il nostro mercato, si finisce per risparmiare meno del 4% nel migliore dei casi. Si arriva a guadagnare qualche cosa di più se si compra un iPhone 6s da 16 GB, quindi il più economico, ma che è anche quello dove la differenza di prezzo è maggiore.
Ad incidere in maniera significativa su questa differenza di prezzo sono essenzialmente due elementi: l’IVA, che in Italia è più alta che in tutti gli altri paesi, e la famigerata “tassa” sulla copia digitale, che in alcuni paesi (come la Germania) non c’è.
A titolo di confronto abbiamo aggiunto nella nostra tabella anche i prezzi USA il cui listino, lo ricordiamo, è sempre privo delle tasse locali. In linea generale comprare negli Stati Uniti resta palesemente conveniente, ma solo se si infrange la legge e si porta in Italia l’iPhone senza dichiarare l’acquisto quindi senza pagare la tassa federale e tassa di importazione. In caso contrario il profitto che si spunta non è così clamoroso.
Abbiamo fatto un esperimento, eliminando solo l’Imposta sul Valore Aggiunto dai prezzi di iPhone 6s da 64 GB e il risultato è nella tabella che vedete in calce: la differenza di prezzo si colloca ad appena l’1,45% se si parla di un acquisto in Francia e del 2,57% in Germania (dove però, come detto, non c’è la tassa sull’equo compenso).