Apple ha dichiarato che gli utenti Apple Music abbonati a pagamento sono 6,5 milioni, ora però un analista prevede che il totale toccherà quota 8 milioni entro la fine di quest’anno per esplodere fino a 20 milioni entro la fine del 2016.
La previsione di Mark Mullingan è considerata attendibile perchè formulata da un analista che vanta una lunga esperienza nel campo musicale. Se la previsione sarà confermata entro la fine del prossimo anno il numero di utenti Apple Music sarà secondo solamente a quello di Spotify, il servizio di musica in streaming più usato al mondo in assoluto.
Per Mulligan però i numeri di Spotify potrebbero essere “gonfiati” grazie al periodo di tre mesi di Spotify Premium proposto a solamente 1 dollaro al mese. In questo senso potrebbe incidere anche la promozione in corso, anche in Italia, che offre Spotify Premium a solamente 99 centesimi per 3 mesi.
Così nonostante alcune critiche al lancio, per una interfaccia non semplicissima da usare e per il prezzo, le prospettive per Apple Music sembrano decisamente migliorate. In USA a dare una mano alla Mela arriva anche un verdetto della Copyright Royalty Board che impone diritti più elevati per i servizi di streaming gratuiti. Al momento Pandora paga il 25% dei ricavi pubblicitari oppure 14 centesimi ogni 100 riproduzioni di un brano, con il verdetto le royalty passano a 17 centesimi ogni 100 riproduzioni. La nuova percentuale è ancora inferiore a quanto richiesta dalle associazioni degli artisti ma rappresenta un passo in questa direzione.
Il maggior costo che dovranno affrontare Pandora e gli altri servizi di musica in streaming potrebbe avvantaggiare Apple Music. Ma il vantaggio principale di Cupertino è un altro: a differenza di Spotify, Pandora e altri, per la Mela la musica non è l’unico e principale business. Cupertino potrebbe gestire senza problemi il servizio anche riducendo i ricavi o addirittura in perdita, considerando che il flusso di fatturato e profitti è legato ad altri settori.