Ben presto il sensore di prossimità potrebbe andare in pensione su smartphone e tablet, sostituito da un nuovo sistema a ultrasuoni. La nuova tecnologia servirebbe, più che ad aggiungere funzionalità, a permettere la creazione di smartphone sempre più sottili. La soluzione arriva da Elliptic Labs, che ha messo a punto il sistema per liberarsi dei sensori di prossimità, utilizzando l’altoparlante e il microfono di sistema, gli ultrasuoni e un nuovo software apposito.
A sentire le parole di Laila Danielsen, CEO della società, il team avrebbe già sviluppato alcuni software intelligenti per sfruttare l’altoparlante del telefono e il microfono, trasformandoli di fatto in sensori di prossimità. In sostanza, l’altoparlante del telefono può agire “come la bocca di un pipistrello” ed emettere ultrasuoni tra 23kHz e 35kHz; di contro, il microfono del telefono potrebbe essere considerato come le orecchie del pipistrello, in grado di percepire come le facce o le mani dell’utente siano in grado di modificare quel suono impercettibile. Un software potrebbe capire, attraverso il passaggio di ultrasuoni, quando un’appendice è troppo vicino al display, in modo da spegnerlo. Insomma, lo stesso risultato attualmente raggiungibile attraverso il sensore di prossimità.
In realtà, la scoperta non ha origini recenti e la società Elliptic Labs sta cecando già da due anni di portare la sua tecnologia ad ultrasuoni su smartphone e computer portatili. Probabilmente i produttori di smartphone sono restii ad implementare tale soluzione, anche perché gli attuali sensori di prossimità occupano davvero poco spazio, essendo grandi 2×2 mm; eliminarli non vorrebbe dire necessariamente smartphone più sottili, anche se di questo è convino il CEO di Elliptic Labs. In ogni caso, come rivela engadget, sono molti gli OEM che stanno prendendo in considerazione l’idea di far squadra con Elliptic Labs, per implementare la nuova soluzione nei dispositivi già in questo 2016.