Il CEO di Apple Tim Cook e altri centinaia di amministratori delegati di grandi aziende statunitensi stanno facendo pressing sul congresso Usa affinché vengano adottate norme legislative per salvare il Deferred Action for Childhood Arrivals (DACA), il programma ovluto nel 2012 da Barack Obama che ha finora consentito agli immigrati irregolari entrati quando erano bambini negli USA, di evitare il rimpatrio e ricevere un permesso di lavoro o di studio biennale rinnovabile.
Oltre a Tim Cook di Apple, una lettera inviata al Congresso statunitense è stata firmata da Mark Zuckerberg (CEO di Facebook), Brad Smith (presidente Microsoft), Meg Whitman (CEO di HP), Jeff Bezos (CEO di Amazon), Ginni Rometty (CEO di IBM) e centinaia di altri amministratori di grandi aziende e organizzazioni commerciali.
La lettera, siglata da 140 CEO, è indirizzata a Paul Ryan (speaker della Camera), a Nancy Pelosi (Leader della Minoranza della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti), a Mitch McConnell (leader della Maggioranza del Senato) e a Charles E. Schumer (leader della Minoranza del Senato). Nel documento si evidenzia un impatto negativo di 215 miliardi di dollari sul Pil americano se verrà permessa la scadenza del DACA. “Il termine imminente del programma Daca” si legge nel documento “sta creando una crisi incombente per la forza lavoro in tutto il Paese. Se non si agisce in tempo, le aziende perderanno talento di valore provocando problemi nella forza lavoro con costi significativi”.
C’è tempo fino al 19 gennaio prima che i legislatori trovino una soluzione per evitare una paralisi di governo per una questione che vede contrapposte la maggioranza repubblicana a Capitol Hill e la minoranza democratica. Quello che in gergo si chiama “shutdown” secondo i democratici avrebbe pesanti ricadute sui mercati finanziari.
Lo scorso anno i CEO di Apple Tim Cook e il CEO di Koch Industries, Charles Koch (persone diametralmente opposte su varie questioni politiche) avevano scritto un articolo di opinione per il Washington Post esortando il Congresso statunitense a pensare a una soluzione legislativa per proteggere le persone che saranno colpite dalla fine del DACA. Cook e Koch avevano chiesto al Congresso di agire velocemente per trovare una soluzione “per portare certezza e sicurezza nella vite dei dreamers”. “Nessuna società può realmente prosperare quando una parte rilevante dei suoi cittadini si sente minacciata o incapace di sfruttare appieno il proprio potenziale. Non si può neanche pensare di prosperare escludendo quanti vogliono fornire contribuiti positivi. Non è solo un nobile principio: è un concetto fondamentale, avvalorato dalla nostra storia nazionale.