In previsione delle elezioni presidenziali del 2016 i dipendenti di Apple, Google e Microsoft e anche Amazon sembrano più propensi ad appoggiare Bernie Sanders, il candidato democratico che si definisce “socialista” e su molti temi ha dimostrato di essere più radicale di Hillary Clinton. Stando a quanto rivelato dalla Federal Elections Commission, i dipendenti di Google hanno donato 250.000 dollari per la campagna elettorale di Sanders, mentre quelli di Apple molto meno: 85.576 dollari.
Sono invece i gruppi finanziari e i sindacati i maggiori sostenitori della Clinton e dell’uomo favorito dei repubblicani, Donald Trump, entrambi presenti nelle rispettive liste dei donatori. Per quanto insolito possa sembrare, i dipendenti delle aziende IT, i più retribuiti nel loro settore, sono dunque pronti a supportare la campagna del candidato socialista contro la disuguaglianza dei redditi. In un discorso a gennaio in Alabama, il senatore liberal del Vermont ha entusiasmato gli elettori parlando di “tasse ai super ricchi per finanziare la rinascita della classe media, investire nell’istruzione invece delle carceri, combattere l’eroina ma depenalizzare la marijuana, università pubblica gratis, lotta alla disoccupazione giovanile che colpisce il 51% degli afroamericani, alzare la paga minima a 15 dollari e garantire alle donne le stesse retribuzioni degli uomini, aspettativa pagata di tre mesi per i genitori quando nascono i figli, abbandonare i combustibili fossili».