Apple dimostra di non avere compreso quale sia l’umore popolare sulle tasse in Europa. Il nuovo attacco a Cupertino sulla querelle fiscale con l’Unione parte questa volta dall’Italia, per la precisione da Cernobbio nel contesto del Forum Ambrosetti. A lanciarlo è il presidente dell’Eurogruppo, il comitato dei ministri delle finanze dell’Eurozona, Jeroen Dijsselbloem, che si affianca a Junker nel criticare la Mela.
«L’aggressiva risposta allle nostre istanze – ha detto Dijsselbloem in riferimento alla lettera aperta con cui Cook presentava la posizione di Apple in merito alla richesta all’Irlanda di recuperare 13 miliardi di tasse arretrate ed eluse – dimostra che non hanno capito che cosa sta succedendo nella società e non sono in sintonia con il pubblico dibattito. C’è un problema morale molto evidente e le grandi aziende, anche se sono così grandi come Apple, non possono semplicemente rispondere: “Non vediamo alcun problem in quel che facciamo. Non è una questione che ci riguarda”». Secondo Dijsselbloem, citato dal Wall Street Journal, «le aziende americane o qualunque altra azienda che usi queste strategie fiscali e alla fine dei conti non paga le tasse, fa qualche cosa di non corretto».
Il presidente dell’Eurogruppo non è, come accennato, l’unica figura di rilievo nell’esecutivo europeo ad avere criticato la lettera con cui Cook accusava, in sostanza, l’Ue di imporre regole retroattive e di vessare l’Irlanda su un caso inesistente. Il presidente della commissione Jean-Claude Juncker solo poche ore fa da Hangzhou,dove si tiene il G20, aveva specificato che la decisione di chiedere all’Irlanda di recuperare 13 miliardi di euro «è basata sui fatti e sulle leggi che si applicano in Europa», aggiungendo: «è del tutto assurdo pensare che usiamo le tasse per attaccare gli Stati Uniti». Cook aveva proprio fatto cenno ad un presunto spirito anti americano e anti capitalista come origine della scelta di applicare il recupero coattivo delle tasse: «35 società europee – ha specificato Junker – hanno ricevuto una notifica di infrazione agli aiuti di stato»