La senatrice Amy Klobuchar del Minnesota, stretta alleata del presidente Biden e presidente della sottocommissione antitrust del Senato USA, ha già anticipato che indagherà su App Store e sugli altri negozi digitali. Con un democratico influente come Klobuchar al timone, aziende come Apple, Google, Facebook e altre dovranno affrontare un nuovo potente avversario.
In queste ore, Brian Fung della CNN ha riferito che Klobuchar prevede di tenere “udienze autonome sulle politiche degli app store”. Klobuchar afferma di non aver ancora contattato i principali dirigenti tecnologici per testimoniare in queste udienze, ma osserva di essere “particolarmente interessata” ai problemi che ruotano intorno ad App Store di Apple e il Play Store di Google.
La senatrice Klobuchar ha lavorato alla principale legislazione antitrust denominata “Legge di riforma per l’applicazione della legge sulla concorrenza e l’antitrust” introdotta per la prima volta a febbraio. La senatrice ha riferito che un elemento chiave del disegno di legge è una serie di nuovi requisiti per fusioni e acquisizioni, che coinvolgono aziende con oltre 100 miliardi di dollari di entrate. Ciò ovviamente influisce su Apple e sui suoi principali concorrenti.
Alcuni Stati USA hanno cercato di prendere in mano la situazione. La Camera dei rappresentanti dell’Arizona ha votato per richiedere ad Apple e ad altri operatori di store digitali di consentire agli sviluppatori di utilizzare altri metodi di pagamento in modo che non debbano accettare la suddivisione delle entrate come quella attualmente richiesta da Apple, che incassa commissioni del 15 o 30% a seconda del tipo di sviluppatore. Si dovrà attendere per capire se il disegno di legge diventerà attuale nello stato dell’Arizona, anche se pare improbabile. Apple e Google hanno lobby così potenti che sarebbe difficile sfidarli.
La sottocommissione antitrust della magistratura del Senato si riunirà in queste ore per la prima volta con Klobuchar come presidente. Questa prima udienza coprirà questioni che vanno dalla politica della concorrenza ai diritti dei consumatori, con un forte accento sulla riforma dell’antitrust. È improbabile, come ricorda anche 9to5mac che da queste udienze venga fuori qualcosa di significativo. Tendono ad essere un luogo in cui i senatori possono prendere posizione ed espandere la loro influenza sui media.
Tuttavia, sarebbe interessante se Klobuchar chiamasse Tim Cook per testimoniare davanti all’ antitrust USA sulle questione legate ad App Store. Cook lo ha già fatto davanti alla commissione giudiziaria della Camera lo scorso anno, sempre sugli stessi problemi, ma non ha portato ad alcun cambiamento legislativo. I problemi che circondano Apple e gli store analoghi nella Silicon Valley sono complessi e molto più profondi di quanto possano sembrare in superficie. Sembra, allora, che App Store continuerà a essere regolarmente un argomento di conversazione per i regolatori antitrust negli anni a venire.