Ci sono rischi legali se usate le vecchie Creative Cloud. Lo fa sapere Adobe, nel contesto dei provvedimenti che hanno condotto, abbiamo spiegato qui, a dare il permesso di usare solo le ultime due principali versioni dei programmi che ne fanno parte
La software house per avvertire i clienti ha inviato una mail specifica, indirizzata proprio ai clienti che usano vecchie versioni delle applicazioni della Creative Suite, invitandoli ad aggiornare i loro software per evitare di essere coinvolti in una querelle legale.
“Vi preghiamo di notare che continuando a usare le versioni fuori commercio, c’è il rischio di trovarsi coinvolti in una denuncia di terze parti per violazione di diritti”, si legge nella mail. Adobe suggerisce di aggiornare all’ultima versione possibile le app della Creative Cloud usando l’applicazione Creative Cloud Desktop.
I just got an email from @Adobe that I'm no longer allowed to use the software that I'm paying for. Time to cancel my subscription I guess.
Share plz. pic.twitter.com/ZIIdqK5AkM
— Matt Roszak ? (@KupoGames) May 10, 2019
Non è chiaro quale sia il problema che impedirebbe ai clienti di usare app regolarmente acquistate ma, a quanto pare di capire, c’è qualche contenzioso in corso tra Adobe e terze parti che forniscono agli sviluppatori tecnologie usate nei vari programmi.
Il sito Appleinsider riporta alcuni commenti dell’account aziendale @AdobeCare su Twitter: “Non possiamo esprimerci in merito alle affermazioni di terze parti sulla violazione giacché è materia di un procedimento in corso”, si legge in una serie di tweet. “Per terza parte si intende qualsiasi persona o azienda che potrebbe avere pretese si questioni di diritto di autore o per altre violazioni di proprietà intellettuali in virtù del vostro continuo uso di prodotti non autorizzati”. In una diversa risposta da parte del supporto tecnico, si parla di problemi legati a “controversie in materia di diritto d’autore”.
Customers who continue to use or deploy, unauthorized versions of Creative Cloud may face potential claims of infringement by third parties. We can not comment on claims of third party infringement, as it concerns ongoing litigation. ^CS https://t.co/wx2K8MXov9
— Adobe Customer Care (@AdobeCare) May 13, 2019
Adobe non lo indica espressamente ma il problema potrebbe riguardare una causa in corso con Dolby. A marzo di quest’anno è stata presentata una querela giudiziaria presso un tribunale distrettuale; la società americana che sviluppa tecnologie audio richiede un processo con giuria in merito a questioni di “violazione del copyright e inadempienza contrattuale” da parte di Adobe.
Prima di proporre le versioni in abbonamento con la Creative Cloud, Adobe offriva applicazioni nelle quali erano integrate varie tecnologie ottenute in licenza da terze parti, con accordi che prevedevano il pagamento in base al numero di supporti venduti. I software Adobe sono ora distribuiti online e la software house ha rinegoziato gli accordi in base al numero di utenti che effettivamente eseguono le applicazioni.
Secondo la documentazione di Dolby che si trova agli atti, l’accordo è soggetto a cifre che devono poter essere esaminate con l’audit di una terza parte. “Quando Dolby ha chiesto di esercitare il proprio diritto di verificare libri e registri contabili di Adobe per ottenere precise relazioni e pagamenti, Adobe ha rifiutato di intraprendere anche negoziazioni basilari di verifica e di prassi per lo scambio di informazioni, pratiche che Adobe stessa ha chiesto ai suoi licenziatari”.
“Adobe sembra determinata a pensare che sia meglio continuare a far passare anni e nascondere sistematicamente queste informazioni a Dolby anziché consentire a Dolby di conoscere la reale portata delle violazioni contrattuali di Adobe”, si legge ancora ne documenti depositati in giudizio, “Tuttavia, le limitate informazioni che Dolby ha avuto modo di esaminare finora, dimostrano che Adobe ha incluso tecnologie di Dolby in numerosi prodotti software di Adobe e raccolte di prodotti, ma rifiuta di fornire report su ciascuna vendita o pagare le royalty concordate dovute a Dolby”.
Vi terremo informati sull’evoluzione della questione.