E’ ancora in libertà Steve Stephens, l’uomo che nella giornata di ieri ha pubblicato su Facebook il video dell’uccisione del settantaquattrenne Robert Godwin a Cleveland, in Ohio.
Non sembrano esserci al momento connessioni tra vittima e assassino, che sembra voler compiere una carneficina, insieme alla sua fidanzata Joy Lane, per poi postare video in rete e sui social network. L’uomo ha anche dichiarato di aver ucciso una dozzina di persone, anche se la notizia è ancora da verificare. Al momento, secondo le dichiarazioni del dipartimento di polizia dello stato, Stephens rimane a piede, armato e pericoloso.
Se inizialmente si pensava ad un video dell’uccisione pubblicato in diretta su Facebook, si è scoperto successivamente che il filmato è stato caricato in differita solo dopo l’evento criminoso. Non è tardata la risposta del social network, che ha ovviamente comunicato l’intenzione di continuare a combattere tali episodi, ribadendo che Facebook non consente in alcun modo la pubblicazione di video siffatti e violenti. Alla fine, ovviamente, la pagina dell’assassino è stata chiusa, ma resta aperto il dibattito sulla sicurezza.
Già il mese scorso su Facebook venne pubblicato il video della violenza sessuale su una ragazza di 15 anni, peraltro pubblicato come video in diretta, guardato da quasi 40 milioni persone in tempo reale, senza che nessuno riferisse alla polizia del crimine in atto.
Già in passato Facebook ha incrementato gli strumenti per prevenire fatti simili, aggiungendo strumenti per aiutare le persone in difficoltà, cercando di ridurre al minimo i rischi di suicidi in diretta.