Nel 2016 con il successo esplosivo di Pokemon Go milioni di giocatori si sono riversati nelle strade del pianeta per dare la caccia ai simpatici mostri: allora nessuno poteva immaginare che un giorno con i dati raccolti Niantic avrebbe costruito un modello AI geospaziale.
Otto anni fa modelli AI e reti neurali erano riservati agli addetti ai lavori. Nel corso del tempo Niantic non ne ha fatto mistero: nel 2021 ha acquisto Scaniverse per creare la mappa 3D del mondo.
Ma sopratutto i dati geospaziali ben separati dalle informazioni personali degli utenti rappresentano una fonte inestimabile di informazioni sul globo. E questo non è l’unico vantaggio di una raccolta dati che di fatto è crowdsource, vale a dire effettuata da una vasto gruppo di persone, i giocatori di Pokemon Go.
Infatti a differenza di immagini e informazioni catturate via satellite, oppure da aerei, auto e altri mezzi, i dati geospaziali di Niantic sono raccolti direttamente dal punto di vista dell’utente che cammina per strada.
Un punto di vista privilegiato per infinite funzioni, anche commerciali. In realtà già nel 2022 lo scienziato capo di Niantic aveva spiegato tutto. A partire dai dati raccolti dai giocatori di Ingress e Pokemon Go Niantic ha costruito mappe 3D in alta fedeltà del mondo.
I dati includono sia la geometria 3D per le forme delle cose, sia la comprensione semantica delle cose presenti sulla mappa, e qui arriviamo all’ultimo sviluppo. Si tratta di un modello di grandi dimensioni, solo che invece di essere linguistico come il celebre ChatGPT, quello di Niantic è un modello AI geospaziale.
La società descrive il suo Large Geospatial Model LGM come intelligenza spaziale, facente parte del Visual Positioning System proprietario. In pratica basta una solo foto dal telefono per stabilire sia la posizione che l’orientamento tramite la mappa 3D creata con i dati di gioco.
Le potenzialità sono enormi perché Invece di leggere e scrivere, il modello AI di Niantic permette a computer, robot e altri modelli di comprendere dove sono e anche come interagire con l’ambiente circostante e ciò che li circonda.
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