Due anni addietro, Clifton Roozeboom, studente dell’Università di Stanford con un dottorato di ricerca in ingegneria meccanica, aveva bisogno di calibrare alcuni nuovi sensori, un procedimento lungo e frustrante. Non gli importava del tempo e dello sforzo necessario per ottenere i dati dai suoi nuovi dispositivi sperimentali, ma si chiedeva perché fosse così complicato ottenere dati dai sensori commerciali.
Aveva dovuto acquistare sensori specializzati in grado di registrare le misurazioni, costruire l’hardware per far comunicare computer e sensori, sviluppare applicazioni personalizzate per memorizzare i dati. In un mondo nel quale gli smartphone comunicano in modo banale con i tracker per il monitoraggio delle attività fisica, con i lucchetti delle porte e le bilance da cucina, perché doveva essere così complicato sfruttare i sensori per gli esperimenti?
Ha creato un suo kit di sensori in grado di fare esattamente ciò di cui aveva bisogno: comunicare via wireless con un telefono e proseguire la sua ricerca. Fino a qualche tempo addietro tutto sarebbe finito qui, ma nell’era della febbre da startup, in particolare nella Silicon Valley, la storia non poteva terminare così ed ha ovviamente pensato di creare una società per commercializzare i gadget da lui ideati.
Roozeboom è ora il CEO di PocketLab, società che ha sede a Redwood City (California) e che commercializza uno scatolotto da 98$ completo di accelerometro, giroscopio, magnetometro, sensore di pressione, sensore per la lettura della temperatura e trasmettitore wireless.
Il gadget può essere sfruttato con app per iOS, Android e Chromebook, è in grado di raccogliere dati e inviarli nel cloud dove possono, ad esempio, essere elaborati da software analitici. Oltre a Roozeboom, altri due impiegati full-time e cinque collaboratori lavorano a tempo pieno per migliorare il software, curare il sito web e occuparsi del marketing.
PocketLab ha sfruttato suoi risparmi più l’investimento di 100.000$ di un “angel investor” (un soggetto che si assume il rischio di investimento), gli uffici messi a disposizione per quattro mesi e competenze del mentoring di Intel (parte del programma Intel Education Accelerator). Con una campagna sul sito web di crowdfunding Kickstarter, l’azienda a marzo di quest’anno è riuscita ad ottenere 115.000$ vendendo migliaia unità di prima generazione a 98$ cadauno.
PocketLab ora vende i dispostivi direttamente sul suo sito weh, ma questi arriveranno a breve anche sui cataloghi delle aziende specializzate nella vendita di prodotti per l’ambito educational; il target principale sono gli insegnanti di fisica che possono utilizzare i dispositivi per vari esperimenti con gli studenti.