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Apple respinge al mittente la richiesta delle banche australiane su Apple Pay

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Apple ha risposto all’Australian Competition and Consumer Commission (ACCC), commissione per la concorrenza e i consumatori che a fine luglio di quest’anno ha chiesto l’intervento antitrust contro Apple Pay permettendo a loro di offrire soluzioni di mobile wallet alternative, integrando il supporto a modalità di pagamento di terze parti.

La risposta di Apple è che sostanzialmente l’accesso alle tecnologie di portafoglio digitale comprometterebbe radicalmente le misure di sicurezza integrate nei dispositivi della Mela.

A giugno di quest’anno alcuni istituti bancari avevano congiuntamente chiesto l’autorizzazione per negoziare collettivamente i termini che riguardano l’installazione di soluzioni diverse da Apple Pay in grado di comunicare con l’app Wallet integrata di serie nel sistema operativo iOS.

“Apple rispetta standard di sicurezza molto elevati per i clienti che utilizzano i propri dispositivi per effettuare i pagamenti” si legge nella dichiarazione inviata all’ACCC.  E ancora “Fornire accesso semplificato all’antenna NFC alle applicazioni di banking comprometterebbe radicalmente l’alto livello di sicurezza che miriamo ad avere nei nostri dispositivi”.

Dal canto loro, le banche affermano che l’accesso alla tecnologia NFC dell’iPhone comporterebbe “enormi benefici per l’intero sistema di pagamenti mobile australiano, incluse le tariffe dei trasporti pubblici, le linee aeree, sistemi di emissione dei biglietti, i programmi di fidelizzazione e sconti dei grandi magazzini e molte altre applicazioni ancora da sviluppare”.

“Sfortunatamente” continua Apple nella sua lettera, “basandosi sulla scarsa conoscenza dell’offerta, le banche percepiscono Apple Pay come una minaccia concorrenziale”. E ancora: “Tali banche vogliono il controllo totale sui propri clienti. L’attuale ricorso è solo l’ultimo di strategie di banche concorrenti che vorrebbero mettere in cattiva luce Apple Pay sul mercato australiano”.

Il sito AppleInsider fa notare che il documento è firmato da Marg Demmer, ex dirigente dell’ANZ Banking Group. Ad aprile di quest’anno ANZ, terza maggiore banca australiana per capitalizzazione di Borsa, ha rotto le righe nel paese e offerto per prima il supporto al servizio di pagamento mobile di Apple.

Due settimane dopo è stato notato un picco del 20% nell’uso di applicazioni per la gestione di carte di credito e conti di deposito. Dopo questa notizia, NAB, Commonwealth e Westpac (le tre banche che hanno presentato la citazione) avevano annunciato di avere riavviato le trattative con Apple.

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