Anche Piper Jaffray dice la sua sul lancio iPhone 7 con un report che esamina l’andamento delle vendite dello smartphone Apple di ultima generazione nei primi giorni di disponibilità. Questa volta l’analisi non parte da voci dei costruttori e nemmeno da previsioni elaborate a tavolino: Piper Jaffray ha monitorato la disponibilità del nuovo terminale in 134 negozi Apple Store 9 giorni dopo il lancio iPhone 7.
L’indagine, riportata da AppleInsider, svela che in media il 20% dei vari modelli risulta disponibile a magazzino ma con una notevole discrepanza tra modelli standard e Plus. Lo stock di iPhone 7 da 4,7” risulta pari al 34% mentre solo il 6% delle varie configurazioni di iPhone 7 Plus risulta disponibile per l’acquisto.
Questi valori vengono poi confrontati con le disponibilità degli iPhone delle due generazioni precedenti: per iPhone 6s che è il primo ad aver segnato un calo delle vendite rispetto ai modelli precedenti, la disponibilità a due settimane dal lancio era del 50%, viceversa per il super richiesto iPhone 6 che ha segnato record storici di vendita per Apple la disponibilità nelle stesse tempistiche era del 33%.
Per queste ragioni gli analisti di Piper Jaffray ritengono che il lancio iPhone 7 sia molto più simile a quello di iPhone 6 che non rispetto a quello del più tiepido iPhone 6s. A sostegno di questa interpretazione, al contrario invece di quanto ritiene Ming Chi Kuo, Piper Jaffray nota la disponibilità praticamente pari a zero di iPhone 7 Plus per il primo weekend di lancio, non verificatasi per iPhone 6s. Purtroppo gli analisti non offrono delucidazioni sulla lettura di questi dati alla luce di un lancio iPhone 7 esteso a 28 paesi contro i 12 del 2015, una espansione geografica notevole che incide senz’altro sulla disponibilità iniziale dei vari modelli.