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Reed Hastings, amministratore delegato di Netflix, immagina un futuro in cui l’intrattenimento tradizionale multimediale sarà sostituito da un surrogato farmacologico, riprendendo un concetto già visto ad esempio nel popolare primo episodio della trilogia di Matrix.
Hastings ha sempre ammesso che il cinema e la TV non sono i soli rivali di Netflix: la sua azienda compete contro ogni forma di intrattenimento che attira l’attenzione lontano dagli schermi di Netflix, tra cui libri, videogiochi, social network, esperienze di realtà virtuale e molto altro.
Negli scorsi giorni Hastings ha speculato su ciò che il futuro dell’intrattenimento potrà offrire, parlando di “sostituti migliorati” per film e spettacoli che si faranno strada nel prossimo futuro, riducendo drasticamente il mercato di cinema e TV, così come questi fecero nei confronti per esempio dell’opera, del teatro e dei romanzi.
Hastings non ha specificato esattamente quali saranno questi “succedanei”, ma secondo le sue previsioni potrebbe trattarsi di un sostituto farmacologico, una pillola che potrebbe ricreare esperienze di intrattenimento equivalenti alle attuali.
“Fra venti o cinquanta anni, si potrà prendere una pillola blu personalizzata per generare allucinazioni divertenti e poi una pillola bianca per tornare alla normalità potrebbe essere una via perfettamente valida”, ha detto Hastings. “E se la fonte di intrattenimento umana in trenta o quaranta anni sarà farmacologica, be’, saremo nei guai.”
Sfruttare i farmaci come fonte di “intrattenimento” non è certo una novità – basti pensare a buona parte delle droghe sintetiche disponibili oggi – ma Hastings sembra prefigurare uno scenario molto vicino a quello immaginato nel film Matrix, dove la realtà quotidiana si prefigurava come un’illusione dalla quale era possibile “risvegliarsi” grazie ad un pillola rossa.