I cofondatori di Google DeepMind e LinkedIn hanno presentato una intelligenza artificiale denominata Pi che si aggiunge a quello che sta diventando un lungo elenco di servizi di questo tipo.
La startup dietro al progetto Pi si chiama Inflection AI; quello che distingue Pi da altre tecnologie simili è la possibilità di avviare conversazioni con il chatbot (direttamente o tramite messaggi, WhatsApp, Instagram e Facebook) con modalità “empatiche” (al momento solo in inglese).
Mustafa Suleyma, chief executive di Inflection AI, spiega che ci sono molte cose che PI non può fare. “Non elenca cose da fare, non mostra codice, non consente di programmare itinerari di viaggio, non scrive strategie di marketing o compiti per la scuola”, ma è “progettato esclusivamente per portare a termine conversazioni rilassanti, incoraggianti, istruttive”.
Saranno integrate in futuro funzionalità che aiuteranno l’utente come portare a termine determinati compiti online ma attualmente è una IA pensata principalmente per conversazioni “ordinarie, futili e banali”.
Quello che distingue PI da altre AI come ChatGPT o Bard è che spesso completa le risposte con domande per l’utente, incoraggiando il dialogo.
“Qualcosa che PI fa molto bene”, spiega Suleyman. “Non è ad ogni modo in grado di fornire indicazioni bibliografiche o riferimenti”, ma qualcosa del genere sarà offerto in futuro.
Inflection AI è stata creata da Suleyman, Karén Simonyan e Reid Hoffman (creatore di LinkedIn); l’azienda ha assunto esperti di AI di vari competitor, inclusi OpenAI, DeepMind e Google, ha ottenuto importanti finanziamenti da società di venture capital come Greylock Partners, e Suleyman e Hoffman continuano a rimanere investitori.
Suleyman è stato uno dei tre fondatori di DeepMind, azienda inglese di intelligenza artificiale che Google ha comprato nel 2014.
I primi lavori erano pensati per fare in modo che l’intelligenza artificiale imparasse a vincere a videogiochi degli anni settanta-ottanta, come Pong, Breakout e Space Invaders. L’IA veniva introdotta a questi giochi senza conoscerne le regole, ma grazie all’apprendimento automatico, giocando varie partite, ne imparava le regole e con il passare del tempo scopriva dei modi per vincere in modo facile e veloce. Nel 2016, grazie il suo software AlphaGo, ha battuto uno dei giocatori più forti del mondo nel gioco del go.
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