Adobe annuncia che entro quest’anno integrerà in Photoshop una nuova tecnologia in grado di riconoscere foto e immagini editate, per lo più impiegate sui social e nelle fake new.
Ricordiamo che ridurre, se non eliminare del tutto, il numero di immagini ingannevoli che circolano online è l’obiettivo che lo scorso anno si sono prefissate Adobe, Twitter e il New York Times, unendo le forze per lavorare insieme su quello che è stato battezzato Content Authenticity Initiative, un progetto che mira alla realizzazione di uno standard autoriale dei contenuti digitali.
In quei giorni Adobe aveva spiegato che la tecnologia avrebbe utilizzato la codifica dei metadati e gli odierni sistemi di crittografia per aiutare le persone a verificare correttamente l’autenticità non solo delle immagini ma anche dei video e degli altri contenuti multimediali. Ebbene, ci siamo quasi.
Attraverso un rapporto ufficiale pubblicato nelle scorse ore, Adobe ha dichiarato che entro la fine dell’anno verrà distribuita in anteprima una versione di Photoshop che include per l’appunto questa tecnologia, che sarà integrata anche su Behance, la rete – di proprietà di Adobe – di siti e servizi specializzati nell’auto-promozione, tra cui consulenza e siti di portfolio online, dedicata ai professionisti creativi.
Sostanzialmente verrà aggiunto un tag alle immagini create dagli utenti che includeranno le informazioni sulle origini dei file. Attraverso questi tag tramite Photoshop chiunque può facilmente identificare una fake news e una foto o immagine ingannevole. Sarà possibile sapere ad esempio chi è il fotografo che ha scattato la foto, nonché dove e quando è stata acquisita l’immagine. Dettagli, questi, che saranno firmati e archiviati con gli attuali sistemi di crittografia in modo tale da garantirne l’autenticità.
Questa iniziativa ha diversi sbocchi. Ad esempio, in futuro la tecnologia potrebbe essere usata per aiutare i social media come Facebook e Twitter nel rafforzamento degli automatismi con cui già oggi vengono segnalate le immagini ritenute false. Supponiamo che accada una tragedia e che le persone condividano in tempo reale immagini e video del fatto: questo sistema potrebbe aiutare le reti a impedire la diffusione di immagini alterate o del tutto fuorvianti da parte di chi le pubblica sostenendo che facciano parte dello stesso evento.
Non è la prima volta che Adobe si impegna in un progetto del genere. Ad esempio nel mese di giugno dello scorso anno siamo venuti a conoscenza del fatto che l’azienda stava collaborando con i ricercatori dell’università di Berkley per addestrare l’intelligenza artificiale a rilevare nei ritratti le modifiche eseguite con Photoshop attraverso la funzione Away Liquify progettata per cambiare gli occhi, la bocca e altre caratteristiche dei volti delle persone.
Per quanto riguarda la soluzione in arrivo, è chiaro che più aziende e organizzazioni adotteranno questo nuovo sistema, e più sarà efficace. Non dovranno essere soltanto i social network a integrare la tecnologia, ma anche i produttori di fotocamere e smartphone, nonché gli sviluppatori di software e i siti web delle testate giornalistiche. Al momento è difficile prevedere la portata della possibile adozione.
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