La musica su CD si vende sempre meno, ma incredibilmente c’è un ritorno delle musicassette e il consumo di vinili è in aumento, con millennials e generazione Z che ora sono tra i principali consumatori del disco nero.
Nell’era del digitale, i dischi in vinile con le loro belle copertine sono da tempo tornati ad appassionare i consumatori in tutto il mondo, merito di un formato che aggiunge da sempre valore estetico all’ascolto musicale e arricchisce artisticamente l’esperienza di fruizione con il possesso di un oggetto che è ormai quasi considerato di culto.
Phonocut è un progetto avviato su Kickstarter, il sito di finanziamento collettivo per progetti creativi, che mira alla creazione di un dispositivo che dovrebbe essere disponibile per dicembre del 2020 a un prezzo di 999 € (finanziando in anticipo il progetto). È un’apparecchiatura che dovrebbe stimolare l’interesse di audiofili che amano il tradizionale disco nero, giacché consente di registrare vinili da 7 o 10 pollici in casa.
L’uso sembra piuttosto semplice: si inserisce il supporto analogico (quelli da 10″ sono venduti 10$ l’uno) sul piatto, si collega e riproduce l’audio stereo da una sorgente (es. un computer o un telefono) e si preme il pulsante “Start”. L’apparecchiatura si occupa dell’equalizzazione (tagliando o aumentando particolari frequenze) ed esegue il processo di mastering incidendo un solco a spirale partendo dal bordo esterno verso l’interno.
Sui supporti da 10″ è possibile registrare fino a 15 minuti per faccia e questi possono essere riprodotti con qualsiasi giradischi collegato a un amplificatore. Sui supporti da 7″ è possibile memorizzare da 5 a 7 minuti per faccia, un valore ad ogni modo inferiore ai tradizionali LP da 12″ che permettono di memorizzare fino a 22 minuti per faccia.
Phonocut si presenta come un prodotto di nicchia; rispetto ad altri progetti simili, si differenzia per il costo inferiore richiesto per l’apparecchiatura e la semplicità d’uso.
Florian “Doc” Kaps, il creatore dell’azienda che porta avanti l’idea, parlando con Wired ha riferito che alla base dell’intero progetto c’è la semplicità d’uso: “Deve essere a prova d’idiota” e chiunque deve essere in grado di creare un vinile.
A suo dire “il digitale ha un grosso problema: non è reale. È facile accedere, ma si può solo ascoltare e non si può vedere e toccare. Non si può leccarlo, annusarlo e toccarlo. Noi esseri umani abbiamo cinque sensi e in fin dei conti abbiamo il bisogno di utilizzarli tutti per innamorarci, sentirci felici, instaurare un rapporto di fiducia”.