Com’è stato lavorare con Steve Jobs quando è stato ingaggiato per progettare il suo yacht? Il noto designer francese Philippe Starck ha risposto alla domanda nel corso di un’intervista con SuperyachtTimes e, senza mai nominarlo (probabilmente per rispetto alla famiglia) e riferendosi al defunto CEO di Apple come “il proprietario” dice di aver ottenuto sin dall’inizio carta bianca. “Il proprietario ha indicato la lunghezza e il numero di ospiti che voleva accogliere, tutto qui”. “Nel nostro primo incontro” prosegue Starck, “abbiamo avuto poco tempo per parlare, così gli ho detto che l’avrei progettato come se l’avessi fatto per me”. Jobs ha approvato e nel giro di due settimane erano pronti il progetto e un modellino di prova”. “Sono stato premiato con le miglior parole che può sentirsi dire un designer, dicendo che era meglio di quanto avesse sognato”. Il progetto, nato nel 2007, non è stato mai cambiato e l’imbarcazione vista al lancio è essenzialmente quella prevista sin dall’inizio. “Abbiamo passato un giorno ogni sei settimane per cinque anni a rifinire i dettagli millimetro dopo millimetro”.
Il designer spiega la sua volontà di mantenere il progetto minimalista, a regola d’arte, metodico.“Venus” (questo il nome dello yacht), “è eccezionale” continua Starck, affermando di non aver seguito volutamente canoni estetici, ego e trend del settore e che da questo punto di vista il lavoro finale è il risultato perfetto della filosofia che si era prefissato di seguire; anche gli interni sono minimalisti, senza alcun elemento inutile. Altre imbarcazioni cercano di sfoggiare di tutto e di più, Venus “è all’estremo opposto”.
Venus (ne abbiamo parlato qui), è stato varato qualche settimana addietro in una città olandese. Ha una struttura esterna in alluminio lunga 80 metri che lo rende il più leggero della sua categoria. Nella sala comando sono presenti sette iMac da 27″; dalle foto si notano tutte le note minimaliste, quasi Zen (per quanto possa essere Zen una barca da 80 metri) che hanno segnato lo stile anche personale di Jobs.
[A cura di Mauro Notarianni]