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Phil Schiller: “Imparare a programmare è importante come conoscere una lingua straniera”.

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Tra le tante cose di cui si parlerà alla Worldwide Developers Conference (WWDC) di giugno – la conferenza che riunisce la comunità di sviluppatori che creano applicazioni per il mondo della Mela –  certamente avrà molto rilievo Swift, il linguaggio di programmazione di Apple che consente di scrivere app per Mac e dispositivi iOS.

In occasione dell’apertura dell’Acceleratore per lo sviluppo di App in India,  qualche settimana fa Gadget360 ha intervistato Phil Schiller ma l’intervista è stata resa nota solo ora e tra le tante cose di cui ha discusso (ne abbiamo parlato qui e qui), anche l’adozione di Swift, linguaggio che a detta del Senior Vice President Worldwide Marketing di Apple offre “un’incredibile flessibilità”, sfruttato dagli studenti e “dai principali sviluppatori di tutto il mondo”.

“Non credo si sia vista prima una cosa del genere, un linguaggio del tutto nuovo progettato intorno ai prodotti mobile che ci permette di creare codice migliore per tutti gli usi legati alle app, qualcosa di unico e – ho visto le statistiche – è il linguaggio di programmazione a maggiore crescita nel mondo. Siamo davvero esaltati da tutto questo”.

“Continuiamo a farlo evolvere; siamo stati molto sinceri sin dall’inizio spiegando che avevamo molto da imparare dalla prima versione di Swift, e abbiamo appreso”. “Gli sviluppatori sono consapevoli di questo, siamo stati molto trasparenti e altre novità saranno presentate nella conferenza in arrivo”.

Schiller ha parlato anche di Swift Playgrounds, app iPad progettata per rendere la programmazione interattiva e divertente per i principianti e che ha come obiettivo gli studenti delle scuole che hanno voglia di divertirsi e imparare creando codice. “Penso sia qualcosa di fenomenale” ha detto Schiller; “l’idea che uno studente nelle elementari possa apprendere la programmazione ritengo sia incredibilmente importante”. “Quando stiamo cresciuti noi – e sono più grande di te, ha detto rivolgendosi all’interlocutore – era obbligatorio imparare una lingua straniera a scuola perché è utile in generale ed esercita parti del cervello che altrimenti non verrebbero stimolate, predisponendoti in futuro all’apprendimento di altre lingue perché hai appreso il processo”.

“Ritengo oggi sia ancora più importante che i ragazzi della scuola imparino a usare un linguaggio di programmazione come noi abbiamo fatto con le lingue straniere. Non tutti quelli che cresceranno diventeranno sviluppatori ma comprenderanno concetti di programmazione, utili con software che saranno parte della loro vita, indipendentemente dal lavoro svolto”.

“Se puoi insegnare a un bambino un po’ di programmazione e farlo appassionare al concetto di creare software, prima che le pressioni sociali scoraggino alcuni ragazzi, allora le persone scopriranno abbastanza presto l’amore per qualcosa da volere esplorare il resto in proprio”. “Credo che mediante un processo del genere, potremo avere una grande diversità di persone che si occuperanno di programmazione; donne e uomini – indipendentemente dalla loro appartenenza etnica e dall’ambiente socioeconomico da cui provengono – possono scoprire questa passione mentre sono ancora molto giovani. Penso sia qualcosa di davvero importate che la società civile dovrebbe permettere”.

Phil Schiller
Phil Schiller

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