Ai margini della WWDC15 Phil Schiller, senior vice president marketing di Apple concede una intervista A Daring Fireball offrendo non tanto il suo punto di vista quanto presentando la filosofia della multinazionale di Cupertino su alcuni dei temi più scottanti degli ultimi mesi. In particolare l’intervistatore, il noto blogger statunitense John Gruber, chiede se non sia arrivato ormai il momento di sostituire la versione base di iPhone da 16 GB con versioni più capienti, con dotazioni di storage più in linea con le richieste sempre più spinte delle app che occupano diversi GB, aggiornamenti software ingombranti, migliaia di foto scattate e memorizzate per non parlare dei video in HD.
La risposta di Schiller è controcorrente: invece di incrementare la memoria un numero consistente di utenti utilizza sempre più i servizi cloud per conservare foto, documenti, video e musica “Così forse i clienti più attenti al prezzo sono in grado di vivere in un ambiente in cui non hanno bisogno di grandi quantità di memoria locale perché questi servizi permettono di alleggerire il carico”. Il risparmio sui costi possibile con dotazioni di memoria più contenute permette anche di migliorare altre funzioni, come per esempio la fotocamera.
La seconda domanda invece riguarda il rapporto tra spessore di iPhone e autonomia: secondo Gruber ormai che lo spessore di iPhone è molto contenuto sarebbe preferibile non ridurlo ulteriormente per integrare batterie più capienti. Ma anche qui Schiller non è d’accordo: “Se vuoi un prodotto che è più spesso con una batteria più grande, diventa anche più pesante, più costoso e richiede più tempo per la ricarica. Noi (Apple, ndr) modelliamo ogni spessore, tutte le dimensioni e ogni peso e cerchiamo di capire quali sono i compromessi. Ritengo che abbiamo fatto grandi scelte in questo senso”.
La filosofia di Apple emerge anche in un’altra risposta sulla presenza di una sola porta USB-C in MacBook 12, una scelta estrema e scomoda per gli utenti che, secondo l’intervistatore, Cupertino avrebbe potuto risolvere altrimenti. Schiller non è di questo parere e spiega perché: “Se tutto quello che facciamo è incrementale, piccoli cambiamenti, dov’è l’eccitazione? Noi dobbiamo assumerci dei rischi”. Il dirigente di Apple concorda che MacBook 12 può non essere il portatile indicato per tutti gli utenti ma è convinto che Apple debba presentare prodotti lungimiranti in grado di proiettare il mondo nel futuro: “Questa è l’Apple che voglio: una Apple audace che si assume rischi ed è aggressiva”.