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Perplexity pagherà gli editori per le sue risposte AI

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Perplexity, un motore di ricerca basato su intelligenza artificiale, che offre risposte sintetizzate agli utenti attingendo da molteplici fonti online presto metterà annunci nelle ricerche per pagare le ricerche. Di recente, l’azienda ha infatti annunciato il “Perplexity Publishers’ Program”, un’iniziativa volta a condividere i ricavi con alcuni editori, prevista già per la fine settembre.

Partner come TIME e Der Spiegel sono già coinvolti nel programma, che mira sostanzialmente a ricompensare gli editori per l’utilizzo dei loro contenuti, in un momento in cui cresce la preoccupazione per la riduzione del traffico web causata proprio dall’uso di motori di ricerca e chatbot di intelligenza artificiale generativa.

Il nuovo programma viene lanciato proprio in un momento in cui Perplexity è stata criticata per il presunto utilizzo non autorizzato di contenuti, ignorando i file robots.txt che impediscono la scansione delle pagine. Nonostante ciò, la società afferma di aver sviluppato il programma indipendentemente dalle controversie sorte nei mesi scorsi, sostenendo che le discussioni con gli editori erano iniziate a gennaio scorso.

Perplexity pagherà gli editori per le sue risposte AI

Dmitry Shevelenko, chief business officer di Perplexity, ha dichiarato che il programma non è una reazione alle recenti critiche, bensì un impegno a lungo termine per sostenere gli editori. Tuttavia, non ha fornito dettagli sulla percentuale esatta dei ricavi che sarà condivisa con questi ultimi.

Il programma prevede diverse modalità di monetizzazione, tra cui la possibilità per i brand di sponsorizzare domande correlate nelle risposte AI e la possibilità di integrare formati pubblicitari differenti, come ad esempio i video.

Ricordiamo che la società non sviluppa propri modelli AI, ma utilizza quelli di aziende come OpenAI e Anthropic per fornire le risposte ai quesiti formulati dagli utenti. Questo approccio permetterà a Perplexity di condividere i ricavi con gli editori quando i contenuti di questi ultimi vengono utilizzati per rispondere alla query dell’utente.

La sostenibilità del programma rimane incerta, soprattutto considerando la competizione con giganti come Google e Meta. Tuttavia, nonostante le difficoltà iniziali nel coinvolgere gli editori, Perplexity sembra voler continuare ad esplorare nuove opportunità per condividere i ricavi e offrire un’esperienza utente sempre completa e informativa, soprattutto che non scontenti gli editori, che di fatto sono i creatori delle risposte alle domande utente.

Tutte le notizie che parlano di chatbot e Intelligenza Artificiale sono disponibili a partire da questa pagina di macitynet.

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