Dopo numerosi cambi di nome e marchio, udienze del Congresso e diversi abbandoni da parte del personale di alto profilo, la criptovaluta supportata da Meta (Facebook), nota come Diem (dopo il rebranding da Libra), chiude i battenti.
L’associazione dietro Diem ha confermato di aver venduto i suoi asset per circa 200 milioni di dollari a Silvergate, una banca focalizzata sulle criptovalute con cui stava lavorando l’anno scorso per lanciare una stablecoin ancorata al dollaro USA. La decisione di vendere è stata presa dopo il dialogo con le autorità di regolamentazione federali, da cui è emerso che il progetto non poteva andare avanti.
La cessione di Diem segna la fine di uno sforzo che, in retrospettiva, era condannato fin dall’inizio. Facebook, che ora si chiama Meta, ha creato le app che sarebbero state il modo principale in cui le persone avrebbero utilizzato il token. Quindi, in molti avevano sin dall’inizio la preoccupazione che tale sistema avrebbe reso il controverso gigante tecnologico ancora più potente.
Mentre i legami di Meta con Diem sono finiti, c’è sempre la possibilità che Silvergate o un altro protagonista della scena faccia rivivere il progetto, come rileva Theverge. Anche se la reputazione di Meta alla fine l’ha affondata, il design di Diem era più trasparente e favorevole ai regolatori rispetto a molte stablecoin esistenti.
Un lato positivo della scomparsa di Diem è che Meta ha promesso di non far valere i suoi brevetti di criptovaluta contro altri sviluppatori di criptovalute, qualcosa che persino Jack Dorsey, creatore di fatto di Libra, pensa sia una buona idea.
Ricordiamo che sulla carta Libra sembrava avere tutte le caratteristiche e le funzioni necessarie per mettere la criptovaluta a disposizione e alla portata di chiunque, persino delle persone che non hanno un conto corrente e una banca di appoggio, essendo inizialmente pensata anche solo per chi possedeva uno smartphone. A quanto pare, questo non è bastato.
Tutti i colossi della tecnologia sono interessati alle criptovalute o stanno osservando attentamente gli sviluppi, anche Apple e Google.