Samsung si prepara ad annunciare il peggiore calo di profitti in 14 anni, principalmente per via della caduta libera dei prezzi dei chip di memorie – l’attività più importante dell’azienda – e per debolezza della domanda.
Lo riferisce CNBC spiegando che l’azienda sudcoreana a inizio mese ha già avvisato di tagli “significativi” alla produzione dei chip e un calo peggiore delle attese nell’utile operativo trimestrale.
Samsung ha riferito di un utile operativo di 600 miliardi di won coreani (circa 417 milioni di euro) nel primo trimestre del 2023, in calo rispetto ai dai 14,12 trilioni di won dello stesso periodo dell’anno precedente e ai 4,31 trilioni di won dell’ultimo trimestre del 2022. Si tratta dei numeri più bassi di sempre dal primo trimestre del 2009.
Samsung è il più grande produttore di chip di memorie, usate dai computer ai server nei data center. Al culmine della pandemia, la domanda di elettronica di consumo è stata elevata, con persone costrette a rimanere a casa, e l’azienda ha prodotto enormi quantità di chip destinati a questi prodotti. Ora gli acquirenti hanno ridotto gli ordini per via dell’inflazione e dubbi sulle prospettive dell’economia, portando a una sovrabbondanza nei chip di memoria.
Samsung ha in precedenza spiegato che “La domanda di memoria è diminuita drasticamente a causa della situazione macroeconomica e del rallentamento del sentiment di acquisto dei clienti, poiché molti clienti continuano ad adeguare le proprie scorte per scopi finanziari”. L’azienda a inizio mese aveva riferito di una riduzione rilevante nella prodizione dei chip di memoria, in particolare quella di “prodotti con fornitura assicurata”, riferimenti a prodotti per i quali sono già state prodotte scorte sufficienti.
Il calo della domanda delle memorie di Samsung è sintomatico di una crisi di una per tutto il settore dell’elettronica di consumo e della tecnologia, con ripercussioni che non riguardano solo all’azienda sudcoreana.