Gli aneddoti, le storie, i racconti su Steve Jobs sono tantissimi. Sembra incredibile che siano già passati tre anni e un giorno dalla sua scomparsa, eppure è così. Quel giorno che si sapeva sarebbe arrivato è già arrivato e il mondo ha continuato ad andare avanti, portando però con sé buona parte della straordinaria eredità dell’uomo che ha saputo rivoluzionare il mondo della tecnologia come nessun altro. Con buona pace dei vari Bill Gates, rimasti gli ultimi della “vecchia guardia” a fare da testimonial viventi di un’altra epoca.
La cosa straordinaria, se ci si pensa, è che la vita di Steve Jobs è stata stroncata da un tumore mentre stava dando il massimo, dopo aver inventato e reinventato la sua azienda, proposto e cambiato la visione del mondo sull’informatica personale e poi sull’utilizzo degli smartphone e dei tablet. Una vita incredibile. Bill Gates nel frattempo era andato già in pensione da un pezzo, dedicandosi alla beneficenza.
La cosa che più sorprende nell’assenza oramai definitiva di Jobs è quanto spesso venga invocato soprattutto a sproposito. Steve Jobs avrebbe fatto così, Steve Jobs avrebbe fatto cosa’. Jobs ha lasciato questa Terra da tempo, il suo ricordo è quello di un uomo di visione capace di cambiare rapidamente direzione e idea, e con scelte di lungo periodo che si sono rivelate immancabilmente valide, compresa la decisione di mettere Tim Cook e nessun altro alla guida di Apple. Cook ha saputo garantire la continuità, il funzionamento della macchina, la crescita dell’innovazione (perché Apple senza Jobs ha continuato ad essere innovativa) investendo sui valori e sul costante miglioramento dei processi.
Oggi fa strano tornare con la mente all’epoca in cui c’era Steve Jobs ed era attivo, diciamo quattro anni fa. Perché in quattro anni alcuni milioni di nuovi utenti sono arrivati all’età giusta per prendere un Mac, un iPhone, un iPad. Come negli anni Ottanta-Novanta c’era chi ha conosciuto la Apple solo dopo l’uscita del suo fondatore, così adesso c’è chi conosce la Apple solo dopo la sua morte. La Apple che vive di un sogno e della tremenda energia di un uomo solo capace di concretizzarlo e di trasformarlo in qualcosa di enorme, al di là di qualunque limite. Apple continua a rimanere una straordinaria eccezione nel panorama mondiale di qualsiasi tipo di attività e Steve Jobs l’ha resa inesplicabilmente legata a sé: l’una non può stare senza l’altro.
Il ricordo di Steve Jobs passa attraverso una pubblicistica tremenda: decine di libri, molti dei quali dimenticabili, brutti film (altri che verranno saranno forse meglio, chi può dirlo), articoli di giornale male informati. La Storia quando passa lascia uno strascico di fraintendimenti e di visioni parziali. Si raccontano cose sulla vita e la personalità di Jobs che non hanno senso. Altre molto vere, profonde e commuoventi: di solito le più semplici e le più spontanee. Consiglio di rilassare la mente e cercare qualche buona lettura (non la biografia di Isaacson, ad esempio). Comprendere la vita di qualunque uomo richiedete tempo, quella di un genio ancora di più.
Cinque letture consigliate da Antonio Dini
Jay Elliot: ” L’uomo che ha inventato il futuro”
Jay Elliot: ” La storia continua”
Leander Kahney: “Jony Ive. Il genio che ha dato forma ai sogni Apple”
Ken Segall: “Insanely Simple: The Obsession That Drives Apple’s Success”
Luke Dormehl: “The Apple Revolution: The Real Story of How Steve Jobs and the Crazy Ones Took Over the World