I processori basati su ARM sono un gigantesco successo commerciale ma secondo Nvidia l’architettura ARM ha dei limiti che saranno superati grazie all’apporto delle tecnologie del costruttore di GPU. Jen-Hsun Huang, CEO e fondatore di Nvidia, nell’ambito della conferenza per sviluppatori GTC (evento virtuale) ha risposto ad alcune domande in merito all’acquisizione – per 40 miliardi di dollari – di ARM, la società nota principalmente per la sua linea di processori basata sull’architettura omonima.
Huang ha dichiarato che – nonostante l’enorme successo – la tecnologia per chip di ARM offre ambiti di utilizzo troppo ristretti. «ARM ha venduto 22 miliardi di chip lo scorso anno, un numero impressionante» dichiara l’a.d. di Nvidia facendo riferimento al numero di processori di tutti i tipi prodotti sotto licenza di ARM.
Ricordiamo che anche i processori Apple sono basati su ARM, così come quelli di Qualcomm e in generale la stragrande maggioranza dei processori impiegati in smartphone, tablet e non solo. «Il 99% di questi sono system-on-chip (SOC), evidenziando i “chip su misura” progettati per varie applicazioni, dai dispositivi mobili, a quelli presenti nei contatori a domicilio e nei sistemi di illuminazione smart.
«È qui è il punto debole» ha detto ancora Huang. «L’ecosistema ARM è incredibilmente ricco, ma lo è per specifici dispositivi e SoC». «Ora ci stiamo spostando nel mondo dell’open computing, e questo tipo di ambienti richiedono il resto della piattaforma», ambito dove Nvidia ritiene di essere ben posizionata con tutti i sistemi di I/O e i software di sistema necessari.
ARM ha avuto grande successo in ambiti come i sistemi integrati (ad esempio con le GPU Mali date in licenza a diversi partner), ma pochi riscontri nella vendita dei circuiti per le reti neurali, come riporta ZDNet, che è possibile integrare nei processori per funzionalità di Intelligenza Artificiale. Ha avuto pochissima fortuna anche nell’ambito dei chip per server destinati ai data center, non riuscendo a scalfire il dominio dei chip Intel x86.
Huang auspica che lo stack di tecnologie di cui dispone Nvidia permetterà di cambiare la situazione. Confrontando l’architettura ARM con x86 (l’architettura dei microprocessori sviluppata e prodotta da Intel), Huang evidenzia che Intel domina nel cosiddetto “general purpose computing” perché i suoi chip possono essere sfruttati per usi generici e pertanto si prestano a molteplici usi. «È possibile scaricare nuovi driver e diventano PC per il gaming, ma anche desktop per l’ambito enterprise, o aggiungere memoria e diventare workstation e il giorno dopo supercomputer».
«Le app a cui teniamo particolarmente, come quelle per l’ambito dell’intelligenza artificiale, hanno bisogno di una ampia e omnicomprensiva piattaforma di elaborazione» spiega ancora Huang. «Abbiamo lo stack di tecnologie necessarie e faremo in modo che accada»; e ancora «Faremo leva sull’ecosistema offrendo nostre proprietà intellettuali ai licenziatari ARM».
Alla richiesta del perché Nvidia ha voluto acquistare ARM, anziché pensare a una partnership, Huang ha detto che per raggiungere i suoi obiettivi Nvidia ha bisogno di controllare il canale di distribuzione che ARM ha creato oltre 30 anni addietro, ottenendo inoltre specifici benefici finanziari.
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