Secondo l’ex amministratore delegato di Google, Eric Schmidt, nei prossimi anni gli eccessi tra i social media potrebbero portare alla necessità di una maggiore regolamentazione delle piattaforme internet.
Schmidt ha da mesi lasciato il Consiglio di amministrazione di Alphabet, l’azienda sotto il cui cappello si trova Google, ma è uno dei suoi maggiori azionisti. A suo dire la causa antitrust intentata dal governo contro l’azienda è fuori luogo ma in generale ritiene che una maggiore regolamentazione sia necessaria per i social network. “Il contesto del social network che funge da amplificatore per idioti e gente fuori di testa non è quello che volevamo”, ha riferito Schmidt nel corso di una conferenza virtuale organizzata dal Wall Street Journal. “Se il settore non ne prende atto in modo davvero intelligente, è necessaria una regolamentazione”.
Tornando alla questione della causa antitrust del Dipartimento di Giustizia USA contro Google, Schmidt sostiene che Big G continua ad avere successo nel settore delle ricerche perché le persone scelgono di proposito i loro servizi anziché quelli dei concorrenti, non perché l’azienda sfrutta la sua grandezza per bloccare i rivali più piccoli. “Starei attento a parlare di posizioni dominanti. Non sono d’accordo con loro”, ha detto Schmidt; “Google non ha il 100% delle quote di mercato”.
Tra gli elementi contestati a Big G da dal Dipartimento di Giustizia, l’accordo con Apple per usare Google come motore di ricercda predefinito, a scapito di altri motori di ricerca. L’accordo è conveniente sia per Apple, sia per Big G; sembra che dai dispoitivi Apple arrivi quasi un terzo dei profitti di Google nel settore delle ricerce, e l’accordo è un punto fondamentale nel del giro d’affari di Apple per i famosi “servizi”. “Praticamente lavoriamo come se fossimo un’azienda sola”, ha dichiaro un dirigente di Big G in precedenti occasioni.