La scarsità globale di chip, che limita la capacità di produrre e consegnare computer, non permette di soddisfare la domanda elevata di mercato dovuta alla pandemia, ciò nonostante Intel annuncia risultati record in termini di fatturato per l’ultimo trimestre del 2021 e per l’intero anno, segnando il suo anno migliore di sempre. I problemi però risultano visibili nei profitti che segnano un calo su diversi fronti.
Il fatturato record dell’ultimo trimestre è di 19,5 miliardi di dollari, mente per l’intero 2021 i ricavi ammontano a 74,7 miliardi di dollari. Ma l’elenco dei record include anche il margine lordo sia per il trimestre con una crescita del 55,4%, sia per l’intero anno con un aumento del 57,7%. Complessivamente il 2021 è l’anno migliore di Intel con sei record di fatturato, inclusi anche quelli registrati da quattro delle sue divisioni principali.
Ma i problemi del colosso dei processori di Santa Clara emergono osservando i profitti che segnano cali su diversi fronti. Il reddito netto di 4,6 miliardi di dollari equivale a un calo del 21% per l’ultimo trimestre, mentre sull’interno anno è pari a 19,9 miliardi di dollari, anche questo in calo del 5%.
La divisione Client Computing Group (CCG) segna un fatturato in calo del 7%, dovuto per lo più alla diminuzione del 16% del fatturato nei processori per portatili. La tendenza negativa è in parte compensata dal maggior guadagno ottenuto dalle singole vendite, anche grazie a un incremento dei prezzi di mercato del 14%. Aumentano invece i processori per desktop e anche quelli per data center. Risultati positivi anche per le divisioni più piccole: il gruppo Internet of Things (IOTG) segna +36%, mentre Mobileye per la guida autonoma cresce del 7%.
Il CEO Pat Gelsinger dichiara che la scarsità di chip sta lentamente migliorando ma che i problemi persisteranno per tutto il 2022 e anche nel 2023. «Le carenze di substrati, componenti e silicio da fonderia hanno limitato la capacità dei nostri clienti di spedire e rifinire i sistemi in tutto il settore» afferma Gelsinger spiegando «Ciò è stato particolarmente sentito nel mercato client, in particolare nei notebook, ma i vincoli hanno avuto un ampio impatto su altri mercati, tra cui quello automobilistico, l’Internet delle cose e il data center».
Tra le componenti più difficili da reperire sul mercato il dirigente ha indicato i controller di alimentazione e quelli per display dei portatili. Intel sta investendo decine di miliardi di dollari per costruire nuove gigantesche fabbriche di chip e processori, la più grande in Ohio. Intel ha anche presentato i nuovi processori Intel Alder Lake che sfidano Apple M1 Pro e M1 Max ma con consumi di energia sensibilmente superiori.
Tra i risultati più attesi ci sono quelli di Apple che li presenterà giovedì 27 gennaio verso le ore 23 in Italia. Tutti gli articoli dedicati a Finanza e Mercato sono disponibili ai rispettivi collegamenti.