Il Chip A14 costruito con nodo produttivo a 5nm è da poco arrivato sugli iPhone 12 e iPhone 12 Pro ma gli analisti di mercato provano già a fare previsioni u future generazioni dei Chip della Mela.
TrendForce prevede che Apple sfrutterà il nodo produttivo a 4nm entro due anni. In un report che riguarda TSMC – la grande fabbrica indipendente di semiconduttori e partner legatissimo ad Apple – si riferisce che la Casa di Cupertino è al momento l’unico cliente della fonderia che lavora con i 5nm. Un diverso cliente doveva essere HiSilicon, fabless cinese interamente posseduta da Huawei, ma le sanzioni statunitensi hanno impedito di avviare attività con i cinesi.
Citando “dati attuali” la società di ricerca preannuncia che TSMC offrirà il prossimo anno il nodo 5nm+ che Apple sfrutterà per l’A15 (nome in codice N5P), sarà in grado di accogliere gli ordini per un SoC A16 costruito con tecnologia produttiva a 4nm. Dalla produzione del SoC A10X, costruito con in nodo 10nm FinFET, è stato possibile ridurre ogni anno i die (semplificando il pezzo di silicio che contiene i transistor che compongono il processore); gli attuali A14 Bionic e M1 sono i primi SoC a sfruttare il processo produttivo a 5nm, il prossimo salto dovrebbe avvenire con l’A16 nel 2022.
Anche Qualcomm, secondo TrendForce, dovrebbe adottare il processo produttivo a 4nm, con ovvii miglioramenti in termini di efficienza energetica e performance. Il nodo produttivo ancora più avanzato permetterà di progettare SoC più complessi e con ancora più transistor.
A14 Bionic è il primo chip a 5 nanometri del settore: i suoi componenti evoluti sono grandi letteralmente pochi atomi. Il 40% di transistor in più (11,8 miliardi di transistor) consente di aumentare la velocità, ottimizzare l’efficienza e gestire la durata batteria. Otre che per gli iPhone, a beneficiare dei processi produttivi avanzati saranno anche i Mac con future varianti dei processori Mx, forse denominate “M1X” o “M2”.