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Per gli USA la multa ad Apple è una estorsione economica

Per gli USA le multe da 700 milioni di euro imposte a Apple e Meta dall’Unione Europea sono una estorsione economica. È questo, espresso nel consueto linguaggio diretto – per qualcuno rude – dell’amministrazione Trump, il giudizio del governo americano sulle sanzioni imposte ai due colossi digitali per avere violato i termini del Digital Markets Act DMA.

Cosa è successo: la multa per violazione del DMA

Come raccontavamo nel nostro articolo di ieri, l’UE ha inflitto una sanzione complessiva da 700 milioni di euro. Apple ha ricevuto una multa da 500 milioni per aver ostacolato gli sviluppatori che pubblicano app su App Store nella pubblicità delle proprie offerte fuori dal mercato di Apple. Meta è stata invece colpita per 200 milioni in relazione a pratiche ritenute scorrette nella gestione della pubblicità personalizzata.

Entrambe le decisioni sono state prese nel contesto dell’applicazione del DMA Digital Markets Act, la nuova normativa europea che impone regole molto più rigide alle piattaforme considerate gatekeeper, cioè in posizione dominante – come Apple con iPhone e App Store, e Meta con Facebook e Instagram.

Per gli USA la multa ad Apple per App Store è una estorsione ecomomica - macitynet.it
Immagine generata con Grok

La risposta americana: “Norme usate come arma”

Secondo quanto riportato da Reuters, il governo statunitense vede in queste multe un attacco mirato contro le aziende a stelle e strisce. Fonti del Dipartimento del Commercio parlano esplicitamente di strumentalizzazione normativa.

Per Washington, Bruxelles starebbe utilizzando leggi come il DMA per colpire i colossi tecnologici americani con l’obiettivo non dichiarato di incassare miliardi in sanzioni. Un funzionario USA citato nel pezzo ha definito le recenti azioni della UE “parte di una strategia più ampia che rischia di compromettere le relazioni economiche transatlantiche”.

Uno scontro che va oltre Apple e Meta

Numerosi analisti europei e internazionali in realtà hanno giudicato le sanzioni tutto sommato modeste: più che colpire duramente Apple e Meta sul piano finanziario, la Commissione Europea sembra aver voluto lanciare un segnale politico, ribadendo la necessità di far rispettare regole comuni nel mercato digitale.

Volendo applicare alla lettera il DMA Apple poteva infatti ricevere una multa per decine di miliardi di dollari, visto il fatturato prodotto. Alla luce di ciò, la reazione di Washington sarebbe quindi sproporzionata nel tono e nella virulenza, soprattutto se si considera che il DMA è stato discusso pubblicamente per anni, con ampio coinvolgimento delle stesse aziende ora sanzionate.

L'FBI sta cercando di accedere all'iPhone dell'attentatore di Trump
Il ritratto ufficiale di Donald Trump. Official White House Photo by Shealah Craighead.

Ma in realtà, l’amministrazione americana, alla quale i colossi dell’informatica hanno offerto un sostegno economico e morale anche per fronteggiare casi come questi, è impegnata in una battaglia protezionistica contro tutto il resto del mondo in particolare contro la Cina e contro l’UE, quest’ultima nata per “fottere gli USA” nell’opinione di Trump.

L’episodio si inserisce quindi in una differente prospettiva, in cui l’Europa – il Vecchio Continente – cerca di regolamentare lo strapotere digitale delle big tech, mentre gli Stati Uniti – che di fatto ospitano tutte le principali aziende del settore – temono una forma di protezionismo mascherato.

In pratica, se finora il Digital Markets Act sembrava un terreno tutto europeo, le reazioni americane lo stanno trasformando in un caso geopolitico. Con Apple e Meta nel mirino e le istituzioni UE determinate a fare scuola nella regolazione delle piattaforme digitali, si apre una nuova fase di tensione tra due visioni opposte del digitale: quella regolamentatrice dell’Europa e quella liberista degli Stati Uniti.

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Immagine generata con Grok

Ricordiamo che a breve potrebbero essere colpite anche Google e X (quest’ultima, oltre al resto, di proprietà di Elon Musk, parte del governo americano con un incarico ai tagli del bilancio federale), e questo potrebbe alzare ulteriormente il livello dello scontro.

La battaglia ha un valore enorme sia a livello simbolico che economico anche per gli USA. Mentre gli USA sono in deficit con l’Europa nei beni materiali contano su un grande surplus da punto di vista dei servizi come quelli che vengono multati dall’Unione generando €150 miliardi di euro in più di quello che importano.

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